La crisi di governo che sta vivendo il nostro paese in questo periodo ha portato alle dimissioni di Draghi e che potrebbe portare alle elezioni anticipate. Ecco quando gli italiani potranno essere chiamati al voto.
La diciottesima legislatura sarà ricordata per la pandemia e per le crisi di governo. Ancora una volta, infatti, l’esecutivo italiano potrebbe cadere per dare vita ad una nuova formazione oppure potrebbe portare allo scioglimento delle Camere e quindi al voto anticipato. Se così fosse è bene segnare queste date possibili per il ritorno alle urne.
Non è ancora dato sapere come finirà la crisi di governo che ha invaso la politica italiana nelle ultime settimane. La partita è ancora aperta, dove i partiti politici sono divisi tra chi sostiene l’esecutivo e chi invece vorrebbe farlo cadere. Nel frattempo, però, Mario Draghi ha consegnato le proprie dimissioni e dovrà deciderle se confermarle o meno.
In questo scenario, Sergio Mattarella eletto per il secondo mandato, ha deciso di respingere le dimissioni e passare la palla al Parlamento. La data in cui verranno sciolti i dubbi sul futuro di Draghi sarà mercoledì 20 luglio, quando il Presidente del Consiglio riferirà alle Camere.
Una crisi che, se non dovesse rientrare, potrebbe portare ad un nuovo governo oppure allo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica. Questa azione provocherebbe le elezioni anticipate. Andiamo a vedere le date possibili del ritorno al voto.
Elezioni anticipate: ecco quando si potrebbe tornare al voto
In caso in cui il Draghi dovesse confermare le proprie dimissioni e non ci sarebbe una nuova formazione di governo, gli italiani potrebbero essere chiamati al voto già il prossimo 25 settembre. È questa una delle date più papabili per le elezioni anticipate, che il centrodestra unito aveva chiesto anche nella precedente crisi di governo.
Non tutti sanno che, dal momento in cui le Camere vengono sciolte e le elezioni devono passare minimo 60 giorni, per garantire la campagna elettorale, ed un massimo di 70 giorni. La data del 25 settembre è stata citata anche da Enrico Letta, il segretario del PD è certo che, in caso Draghi dovesse confermare le dimissioni, sarà quella la data scelta.
Un’altra data che circola, invece, è quella del 2 ottobre. Anche questa è molto papabile, soprattutto se la crisi non dovesse essere risolta il 20 luglio e quindi potrebbe essere protratta ancora per una settimana. Dove ci saranno consultazioni ed incontri tra i vari esponenti dei partiti.
Da non sottovalutare l’ipotesi del ritiro delle dimissioni di Draghi. Nel caso in cui l’ex presidente della BCE deciderà di continuare il suo mandato e finire la legislatura le elezioni ci saranno a marzo 2023.