Insonnia, perché arriva ad una certa età? Uno studio fuga tutti i dubbi

L’Insonnia può palesarsi sempre di più con l’avanzare degli anni. Ma come mai si palesa ad una certa età? La risposta è data dalla scienza.

Sempre più spesso si verificano dei casi di insonnia. Con l’avanzare dell’età, infatti, il palesarsi di questo problema è sempre più frequente. L’invecchiamento non solo porta a dormire meno ma anche male. Di certo, questo non può essere un aspetto positivo dato che una la qualità del sonno incide sulle attività quotidiane. Ma cosa porta il collegamento tra l’invecchiamento e l’insonnia?

Insonnia
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Molti potrebbero pensare a qualsiasi fattore nella generazione dell’insonnia. Ma secondo uno studio condotto dalla squadra di Luis de Lecea della Stanford University, pare che tutto sia ricondotto all’iperattività dei neuroni. Tale studio, inoltre, è stato effettuato sui topi.

Tale fenomeno, secondo lo studio, si legherebbe a dei neuroni troppo attivi. Il problema dell’insonnia, però, fa capo a tantissime persone. Ci sono tanti modi per combatterla, una riguarda una particolare erba aromatica millenaria. Anche in quel caso, l’effetto ha lasciato tutti sorpresi. Proprio come questo studio. Ecco i dettagli della ricerca.

Insonnia, problema neuroni iperattivi? Ecco cosa dice lo studio

Questi neuroni si troverebbero nell’ipotalamo. Loro hanno la funzione di produrre una proteina che è chiamata ipocretina o oressina. Si tratta di un neurotrasmettitore che si lega nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Con l’avanzamento dell’età, il numero di questi neuroni diminuisce. Nello studio, i ricercatori hanno visto che nei topi più anziani una certa attività proprio di questi neuroni.

Come abbiamo detto, però, i fattori che generano l’insonnia sono vari. Possiamo citare la televisione accesa nella camera da letto oppure la luce del lampione. Tanti spetti possono incidere sul sonno e portare a non dormire affatto. Un altro studio, questa volta svolto dalla Northwestern University, ha messo in luce su 20 volontari proprio questi scenari. I protagonisti della ricerca sono stati osservati per due notti: in una hanno dormito al buio mentre nell’altra con una piccola luce.

I risultati di questo studio hanno mostrato come la luce porti ad aumentare il battito cardiaco. Inoltre si è segnalato anche un peggioramento nell’equilibrio degli zuccheri nel sangue. Tale dato è stato verificato al mattino successivo tramite la misurazione dei livelli di glucosio e insulina. Quest’ultimo si occupa proprio della regolazione di tali livelli. Dopo la ricerca, gli studiosi hanno tirato le somme e hanno fornito la loro ipotesi. Per loro, la luce conduce al sistema nervoso autonomo ad attivarsi. Cosa particolare perché in quel momento si sta dormendo.

Le informazioni di questo articolo hanno scopo divulgativo. Tutti i dati citati arrivano da studi apparsi su riviste specializzate. Non devono sostituire in alcun modo la consulenza da esperti o specialisti. Inoltre, queste informazioni non devono essere prese in sostituzione di diagnosi o piani terapeutici.

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