L’acqua frizzante potrebbe non essere più in vendita. Ad essere a rischio è proprio la produzione di tutte le bevande gassate: ecco qual è il problema e a cosa è dovuto.
Tutti sono ben consapevoli dei rischi del consumo di bibite gassate di ogni genere. Che siano zuccherate o senza zucchero, oppure che sia la semplice acqua. Nonostante questo, sono in tanti che le consumano per abitudine, per favorire la digestione o perché piacciono di più. Ma adesso la produzione è seriamente a rischio, l’allarme è stato lanciato ufficialmente.
Non è un periodo molto semplice quello che stiamo vivendo. Sia per quanto riguarda la produzione che per i consumatori. Dopo i problemi dei rincari dei prezzi su ogni genere, sia per quanto riguarda i beni di genere alimentare che i servizi. Adesso le persone potrebbero fare a meno anche dell’acqua frizzante che potrebbe sparire dagli scaffali dai supermercati.
Un problema che sta avendo l’Italia e che in passato ha coinvolto anche altri paesi. L’allarme è stato lanciato dal presidente di Acqua Sant’Anna che ha sottolineato la mancanza di anidride carbonica. Proprio per questo la produzione di acqua e delle altre bevande gassate potrebbe essere sospesa. Andiamo a vedere i dettagli.
Acqua frizzante a rischio: allarme anidride carbonica
Secondo quanto è stato riferito, i produttori di acqua frizzante, che al di là di qualsiasi credenza popolare non fa ingrassata e non incide sul peso, hanno lanciato l’allarme per via della mancanza di anidride carbonica. Molte aziende si stanno lamentando perché pare che la CO2 sia introvabile, come si legge sul portale LegaNerd.
I problemi della mancanza dell’anidride carbonica sono legati a vari fattori. Ma più di tutti è stato esasperato dal Covid e in modo particolare dalla guerra in Ucraina che ha provocato l’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica. Tra le conseguenze di questi eventi c’è stata la penuria dell’AdBlue, l’additivo importante per far funzionare i veicoli diesel moderni.
Uno degli impianti più grandi in Europa che producono ammoniaca si trova a Ferrara ed il il centro YARA. L’azienda è stata costretta a tagliare proprio la produzione di ammoniaca e urea a causa degli ingenti costi delle materie prime, in particolare il metano. Ed avevano reso l’attività economicamente non sostenibile.
Il taglio della produzione di ammoniaca ha generato anche un taglio per quanto riguarda la quantità di anidride carbonica che, a sua volta, il centro come YARA la rivendeva alle altre aziende. Da qui nasce il problema della CO2, il cui allarme è stato lanciato dal presidente dell’Acqua Sant’Anna a La Stampa, dove ha rilasciato un’intervista.