Sui social tendiamo a postare tanti aspetti del nostro privato. Attenzione, però, alcuni contenuti potrebbero insospettire l’Agenzia delle Entrate. Andiamo a scoprire i dettagli.
L’occhio del Fisco è sempre in azione e pronto ad intervenire, anche quando si parla di social. Come ben sappiamo, l’Agenzia delle Entrate controlla sempre conti correnti e depositi bancari. L’azione è volta a scovare tutti i responsabili di evasione fiscale. Soprattutto se il contribuente non dichiara oppure non paga le tasse sul totale guadagnato. Insomma, l’attività è intensa e sempre costante.
Una volta che l’Agenzia delle Entrate ha avviato le verifiche, sta poi al contribuente dimostrare che la cifre oggetto di analisi sia regolare. Dall’altra parte, però, il Fisco è dotato di molti strumenti. Cosa che porta a chiedersi fin dove si spinga la sua attività di controllo. Ad esempio, anche come si utilizza il bancomat può portare dei sospetti. Sia che lo si utilizzi troppo frequentemente sia che lo si faccia di rado.
Quando si parla del Fisco bisogna sempre stare attenti a qualsiasi dettaglio. Anche quando si parla di una scadenza dell’Agenzia delle Entrate. In quel caso, la multa può essere salatissima. In questo caso, invece, il nostro focus sarà dedicato al cosa si pubblica sui social o sui blog.
La circolare numero 16/E del 2016 afferma che il Fisco può reperire informazioni da banche dati che provengono da fonti aperte. Queste si riferiscono a stampa, internet e profili social del contribuente interessato. Il controllo, quindi, si riferisca anche ai contenuti che si postano sul web. Questi, in Italia, possono essere utilizzati a supporto di altre prove che sono emerse. La verifica, quindi, deve essere già in atto per procedere ad un controllo dei social.
Ma a cosa dobbiamo fare attenzione? Un caso lampante può essere se un cittadino ha dichiarato la sua posizione da disoccupato e vive con la NASPI o con il Reddito di Cittadinanza. In questo caso, se pubblica dei contenuti che stonano con il suo tenore di vita allora il sospetto aumenta sempre di più. Se pubblica foto in crociera ai Caraibi su Facebook oppure uno scatto di un nuovo acquisto automobilistico importante su Twitter allora le cose si fanno sempre più serie.
Insomma, se si pubblicano certi contenuti che vanno in direzione opposta a quanto dichiarato allora il Fisco procede a controlli ancora più approfonditi. Soprattutto verso contribuenti che hanno dichiarato uno situazione al limite della povertà. In sintesi, i social non vanno usati per dimostrare di avere una vita che, con ogni probabilità, non si ha. Se lo si fa, giusto sapere che il Fisco può intervenire. Con tutte le conseguenze e le sanzioni del caso.
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