Siccità, allerta massima, partiti i razionamenti: le zone interessate

Dopo l’annuncio dello Stato d’emergenza, alcuni comuni sono passati al razionamento dell’acqua. È allarme siccità, i dettagli.

Il periodo attuale si è fatto ancora più complesso a seguito dell’allarme siccità che è stato svelato qualche mese fa. Con il tempo, si è passati allo stato d’emergenza al razionamento in ben cinque Regioni. Segno di una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno. Cosa che ha portato la chiusura dell’acqua per molti privati.

Siccità, crisi
Fonte immagine: Adobe Stock

La situazione tocca tutto lo stivale ma, nell’ultimo periodo, le zone che sono state maggiormente toccate riguardano il Nord Italia. Le limitazioni sono state varie e sono andare dalla chiusura delle fontane della città fino al divieto di riempire le piscine e innaffiare le piante. Nonostante lo stato d’emergenza diffuso dal governo, le manovre più decise sono scaturite dai comuni. Cosa che ha portato, come detto, al razionamento dell’acqua per ridurre gli sprechi. Inoltre, per i cittadini intransigenti potrebbero scattare anche multe.

Dalle nuove predisposizioni, l’argomento è sempre più serio. Alcune settimane fa abbiamo raccontato del piano invasi che potrebbe essere la soluzione alla siccità. Un pianto che, inoltre, era previsto da tempo. In attesa di soluzioni decise, alcune città hanno visto l’applicazioni di decise misure. Ecco quali sono.

Siccità, razionamenti acqua in varie città: Da Pisa a Udine, i dettagli

A Pisa, il sindaco Michele Conti ha diffuso l’ordinanza che vieta l’uso improprio. Dall’11 al luglio fino al 31 agosto è vietato sul tutto il territorio l’utilizzo dell’acqua che proviene da acquedotti urbani. Il divieto riguarda, però, tutte le attività che non comprendono l’uso personale e domestico. Per chi non rispetta la legge, la sanzione può andare da 100 a 500 euro.

Mentre a Verona, il nuovo sindaco Damiano Tommasi ha firmato l’ordinanza che indica la limitazione dell’uso dell’acqua potabile a fini domestici. Sarà possibile usare l’acqua per la pulizia personale. Ma fino al 31 agosto ci sarà il divieto sull’acqua da fonte idrica per l’irrigazione di giardini, orti e campi sportivi,. Vietato anche il lavaggio dell’auto fuori agli impianti predisposti. Non sarà possibile neanche riempire le piscina. Dalla fascia che va dalle 21 alle 6, però, l’uso è sconsigliato ma consentito.

Passiamo a Udine, qui il sindaco Pietro Fontanini ha firmato l’ordinanza che induce all’uso parsimonioso e corretto di questo elemento. Anche qui c’è il divieto ad innaffiare giardini e prati oltre che lavare i piazzali nelle ore diurne. Vietato anche lavare le proprie auto e riempire vasche da giardino e piscine. Chiuse le fontane pubbliche del centro storico e dei parchi della città. In caso di infrazioni, la multa sarà dai 25 ai 500 euro.

Le ordinanze nelle altre città

Non solo Pisa, Verona e Udine ma anche altre città hanno ordinato nuove regole. A Bologna c’è un decalogo in cui si invita al controllo degli impianti. Inoltre, si consiglia anche di dare indicazioni su come innaffiare le piante e far partire lavatrici e lavastoviglie. Si chiede anche di procedere con la doccia piuttosto che con la vasca.

Ad Imperia si è stabilito un tetto massimo di consumo al giorno. Se si passa la soglia, allora c’è l’interruzione del servizio. A Milano c’è stata l’indicazione ad interrompere la chiusura delle fontanelle.

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