Bonus 200 euro, rischi la revoca: ecco quando l’INPS può richiedere la restituzione

Il bonus 200 euro ha catalizzato l’attenzione di molti. In alcuni casi, però, dovrà essere sostituito. Ecco quali sono.

Il momento di fortissima difficoltà sotto il punto di vista economico e finanziario delle famiglie italiane ha portato il governo a dovute riflessioni. In queste ultime settimane, il Decreto Aiuti è andato proprio in questa direzione. Infatti, il bonus 200 euro si lega alla maggior parte dei cittadini italiani. Per tante persone, l’incentivo è già arrivato mentre per altri è questioni di giorni. Per alcuni, però, ci sarà il momento di restituirlo. A tal proposito ci sono alcuni casi da attenzionare particolarmente.

Bonus 200 euro
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I vari incentivi hanno tutte regole da seguire ed è per questo che bisogna sempre essere informati per non ricevere delle notizie non proprio positive. In questo caso, alcuni giorni fa la stessa INPS ha divulgato una circolare in cui ha reso noti degli importanti dettagli proprio sul bonus. Ricordiamo che è la stessa INPS a dover erogare tale incentivo.

Aumentano, quindi, sempre più le domande attorno a questo bonus. Anche perché, al momento solo i pensionati hanno ricevuto l’incentivo sul cedolino pensionistico mensile. Inoltre, sia i pensionati che i lavoratori si sono chiesti quale sia l’effetto del bonus 200 euro sulla cessione del quinto. Segno di come siano tante le domande in riferimento a questo argomento. Ora, invece, vedremo in quali casi ci potrebbe essere la restituzione del bonus.

Bonus 200 euro, la circolare dell’INPS: ecco quando restituire l’incentivo

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato che il contributo sarà erogato in base ai dati disponibili al momento. Questo, successivamente, sarà soggetto a dovute verifiche del reddito. Si sottolinea che riguarda anche le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singolo reddito. Sia che derivino dall’amministrazione finanziaria sia da quella pubblica.

Come specificato nella circolare numero 73 del 24 giugno, il bonus può essere revocato nel caso questo sia stato versato da due diversi datori di lavoro. Oppure se si verifica la revoca del trattamento pensionistico. In questo ultimo caso, come svela la circolare dell’Istituto, con la revoca del trattamento pensionistico che ha dato accesso al contributo si sottrae anche il diritto al bonus. Indipendentemente dal reddito.

Nel caso in cui, invece, si verificasse un’erogazione superiore al dovuto, sarà la stessa INPS a notificare l’indebito entro l’anno successivo rispetto a quello in cui sono state ricevute le informazioni sul reddito. Insomma, la maggior parte dei cittadini avrà comunque questo beneficio. In alcuni casi, però, ci potrebbero essere dei piccoli cambiamenti. Come abbiamo visto, sono tre i casi che poi portano a dover restituire il bonus. Inoltre, per alcuni lavoratori la ricezione del bonus deve avvenire tramite specifica domanda. Per loro, la situazione è molto particolare perché, al momento, le informazioni a riguardo sono parziali.

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