Alzheimer, sapevate che da oggi la diagnosi precoce è possibile grazie ad un app sul vostro cellulare? Vi basterà usare la fotocamera dello smartphone: scopriamo in che modo.
Potrebbe sembrarvi davvero incredibile, eppure esiste un app che promette di rilevare delle patologie direttamente da vostro cellulare come riporta il sito di Sky Tg24, questa applicazione è stata messa a punto dai ricercatori dell’Università di San Diego, in California, e mette in risalto anche la grande potenzialità delle fotocamere degli smartphone che in questo caso aiutano in qualcosa di davvero importante.
Si tratta di qualcosa di davvero innovativo che potrebbe cambiare la vostra vita per sempre e in qualche modo permettere a tutti di sapere in anticipo come stanno le cose, anche prima che ha rivelarlo sia il vostro medico di fiducia.
Ma entriamo nello specifico della situazione e cerchiamo di capire effettivamente di che cosa si tratta e in che modo questa app dovrebbe funzionare sul proprio smartphone.
Alzheimer, la fotocamera del vostro smartphone rivela la diagnosi
L’Alzheimer è sicuramente una patologia di cui purtroppo moltissime persone si trovano a soffrire anche in età piuttosto giovane, quello che però forse fino ad ora nessuno sapeva è che la diagnosi precoce può arrivare dal proprio smartphone.
Stando sempre a quanto riporta Sky Tg24 basterà usare la fotocamera di un Pixel 4 per esaminare la pupilla di un paziente, infatti secondo quanto riportano gli studi guidati dal
professor Edward Wang, pare che gli occhi, e in particolare la pupilla, sono una metrica per rilevare l’Alzheimer.
Nella lunga intervista rilasciata per The Verge, gli studiosi ammettono che: “Registrando la loro risposta a compiti specifici e il modo in cui la pupilla reagisce ad alcuni comandi sarebbe possibile analizzare, anche attraverso un’app, i disturbi cognitivi” e ancora: “Il Pixel 4, superato attualmente dall’hardware dei Pixel 5 e Pixel 6, si presta a questa analisi grazie alle fotocamere dotate di raggi infrarossi sfruttate da Google per lo sblocco facciale”.
Una vera e propria rivoluzione, sembra infatti che sempre questa tecnologia a infrarossi riesce a rilevare la differenza tra il colore degli occhi e la pupilla in modo più accurato rispetto ad un sensore standard, questo tipo di innovazione potrebbe anche essere visto come un primo approccio di screening verso i pazienti a rischio Alzheimer, riducendo anche di gran lunga i costi per le analisi in laboratorio che di certo hanno bisogno di più tempo. E chissà che questo non sia un primo passo verso il vero futuro.
(Le informazioni presenti nell’articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Non sostituiscono in nessun modo il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).