Leggere bene le etichette alimentari è fondamentale per scegliere ottimi prodotti, anche se spesso e volentieri possiamo essere ingannati da “slogan” che catturano la nostra attenzione. Ecco come fare per non lasciarti influenzare.
Puntare ad una dieta sana ed equilibrata non significa solo ridurre le calorie o limitare l’assunzione di grassi. Un passo molto essenziale verso una dieta e uno stile di vita sano include anche prestare attenzione alle etichette degli alimenti prima di prendere qualcosa sullo scaffale da un supermercato. Vediamo come scegliere ottimi prodotti da tenere in casa ed assumere nel nostro quotidiano.
Tante volte ci siamo ritrovati a leggere sulle etichette di un prodotto alimentare termini che ci spingevano a comprarlo. Ad esempio un succo di frutta “naturale” o una passata “vellutata”. Ma come ha spiegato l’esperta di Gabriella Lo Feudo al Corriere della Sera, si tratta solo di “slogan”. Spesso ingannano il consumatore tra uno scaffale e l’altro. Per quanto motivo è importante leggere le etichette alimentari per bene.
È importante sapere da dove viene il cibo e cosa contiene al suo interno, senza lasciarsi influenzare. Le etichette sugli alimenti confezionati ci danno tutte le informazioni sui contenuti nutrizionali che hanno gli alimenti, il che rende anche più facile il confronto tra diverse marche prima di acquistarli. Oltre che ad informaci sugli ingredienti al suo interno.
Etichette alimentari: un aiuto prezioso per la dieta
Chiunque segue una dieta ipocalorica per la prova bikini oppure deve seguire un regime alimentare per altre ragioni, è importante che tenga conto delle etichette sugli alimenti prima di acquistare un prodotto. Con l’aumento dei casi di ipertensione, diabete e altre malattie cardiovascolari, è fondamentale ridurre l’assunzione di sale e zucchero.
Leggere le etichette mentre acquisti alimenti confezionati ti aiuta a ridurre senza sforzo questi componenti: come zucchero e sodio. Tieni d’occhio il contenuto di “carboidrati totali” poiché anche i carboidrati alla fine si trasformano in zucchero durante il processo di digestione.
Negli ultimi anni, come viene specificato dal Corriere della Sera, la normativa europea si è avvicinata al consumatore, diventando così “uomo-centrica”. Che cosa significa questo? C’è stata un’attenzione maggiore sui termini. Come inserire la parola “sale” al posto di “sodio” o addirittura “cloruro di sodio”.
Si è resa obbligatoria anche l’indicazione sull’origine delle carni sia se queste sono suine, bovine o ovine, e dei prodotti ittici. Dal 2017, in Italia ci deve essere scritto anche l’origine del grado che viene utilizzato per il riso, la pasta e dei derivati del pomodoro.
Nonostante siano stati fatti passi avanti importanti, è impostante saper leggere le etichette per sapere la lista degli ingredienti. Soprattutto per chi deve fare una diete senza zuccheri aggiunti. Ed è giusto controllare la presenza o l’assenza di sostanze reclamizzate.
Non tutti sanno che è stata introdotta in Italia la NutrInform battery, si tratta di un’etichetta a batteria (non obbligatoria) in cui il consumatore deve prestare attenzione alle dimensioni della porzione. Così da renderti conto delle percentuali fabbisogno giornaliero di un dato alimento.