Si può davvero andare in pensione a 63 anni? La soluzione dell’Inps potrebbero davvero cambiare la vita a tante persone.
Era il 1898 quando è nata e si è sviluppata la prima forma di tutela previdenziale. E oggi, dopo più di 120 anni, la pensione è sicuramente lo strumento e la forma maggiormente riconosciuta sotto questo punto di vista. Sicuramente questo può essere definito come un traguardo, un obiettivo e un qualcosa da raggiungere alla fine di un percorso lavorativo e fatto di tanti sacrifici.
Ma che cosa è la pensione? Si tratta di una prestazione economica mensile foraggiata dai contributi dei lavoratori che, a domanda dell’avente diritto, viene erogata a lavoratori dipendenti e autonomi. Insomma, il tutto è davvero molto chiaro e semplice da capire. Poi però ci sono requisiti e situazione che rendono ogni singola situazione differente dall’altra. Per esempio, si può dire che ne esistono due macrocategorie: quella di vecchiaia e quella anticipata. La prima è strettamente legata a età anagrafica e anzianità contributiva. La second invece può essere richiesta prima che maturi il requisito dell’età pensionabile, richiedendo però che sia stata accumulata una certa anzianità contributiva. Tutto viene comunque regolamentato dal D.L. 4/2019.
Pensione Inps, come ottenerla a 63 anni? I dettagli
Mentre in molti si chiedono quale sia la situazione all’estero, il pensiero va anche a quello strumento che viene definito Ape Sociale. La Legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 l’agevolazione ed è quindi nuovamente possibile presentare la domanda. Ma di che cosa si sta parlando? Non è altro che un anticipo di pensione a carico dello Stato italiano. Questo viene erogata dall’Inps a favore di specifiche categorie di persone e permette loro di andare in pensione a 63 anni. Ma quali sono i requisti per poter fare la domanda? Essenzialmente tre?
- aver compiuto almeno 63 anni;
- esser iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonchè alla Gestione Separata;
- non aver raggiunto l’età prevista per la pensione di vecchiaia e non hai conseguito la pensione anticipata o altri trattamenti.
Risultano fondamentali però anche altre tre condizioni:
- esser disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- assistere da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità e hai almeno 30 anni di anzianità contributiva;
- avere una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;
- essere un lavoratore dipendente con almeno 36 anni di anzianità contributiva e da almeno 7 anni negli ultimi 10 anni, svolgi un’attività gravosa.
Infine va detto che l’anticipo pensionistico APE ha un importo mensile che non può superare i 1.500 euro. Ad effettuare l’erogazione sarà ovviamente l’Inps, con tanto di suddivisioni in rate mensili, più precisamente 12 mensilità, a favore dei beneficiari della prestazione.