L’architetto e designer, Tommaso D’amico, si è lanciato in una interpretazione molto dettagliata di una nuova 126 Abarth. Ecco il render della Fiat.
Tra i modelli più azzeccati nella storia della casa piemontese c’è, sicuramente, la 126. L’auto con motore e trazione posteriore divenne uno status symbol globale per quasi tre decenni. La Fiat lanciò la vettura nel 1972 e la produsse sino al 2000 sul mercato polacco dove ebbe un boom clamoroso. In Italia la produzione, invece, terminò nel 1991. Partendo dalla concept car City Taxi, nata dalla matita da Pio Manzù nel 1968, la Fiat presentò la 126 al Salone dell’Automobile di Torino.
Dopo il successo stratosferico della 500, non era semplice replicare con il lancio di una nuova city car negli inizi degli anni ’70. La Fiat adattò lo schema meccanico della 500 alla nuova 126, rielaborando la scocca per migliorare la sicurezza dei passeggeri. La differenza più lampante tra i due modelli fu il passaggio del serbatoio del carburante dal vano bagagli anteriore a quello posteriore. Il motore bicilindrico raffreddato ad aria era lo stesso della 500, mentre il cambio a quattro rapporti fu rivisitato dai tecnici del Lingotto.
La carrozzeria della piccola Fiat era in controtendenza rispetto alle linee tondeggianti e classiche della 500. La 126, infatti, fu progettata con un design squadrato, anche per ampliare lo spazio a bordo dell’abitacolo. La casa piemontese pensò a tre diversi modelli per andare incontro alle esigenze di una clientela variegata. Il listino si apriva con l’“Economica” o “Base”. Le altre varianti erano: la “Personal 2P” o, semplicemente, “Personal”, con divanetto posteriore asportabile e tasche laterali portaoggetti sui passaruota e la “Personal 4P” o, nota anche come “Personal 4”, dotata di divanetto posteriore fisso più largo senza le tasche portaoggetti.
Dopo cinque anni di produzione, la Fiat aumentò la cilindrata della 126, portandola a 652 cm³ (17 kW, 24 CV). Con la nascita della 126 unificata, venduta dal 1983 in un unico allestimento, il boom riguardò in sostanza, esclusivamente, la Personal 4. L’auto ricevette diversi aggiornamenti nel corso del tempo, ma per gli amanti delle Abarth, il modello dello Scorpione fu una chicca assoluta. Le ultimissime 126 rinominate “Happy End” chiusero la produzione, definitivamente, nel 2000 in Polonia.
Una nuova Fiat 126 Abarth
L’utilitaria della Fiat ha segnato intere generazioni. Il brand italiano potrebbe prendere in considerazione il rilancio di diversi modelli che hanno rappresentato l’epoca d’oro della casa torinese, sulla falsa riga di quanto già fatto con la 500, anche in versione Abarth. Il designer Tommaso D’Amico, già creatore di tanti render di grande impatto, come questo su una nuova Fiat Punto, si è superato nella creazione di una versione moderna della Fiat 126 Abarth. Il progetto è molto interessante e potrebbe rappresentare una svolta per il marchio piemontese.
L’architetto Tommaso D’amico ha immaginato una nuova pepatissima 126, partendo dalle linee retrò dell’auto nata negli anni ’70. Potrebbe diventare la degna concorrente della MINI Cooper S, considerate le soluzioni sportive della compatta dello Scorpione. Come osserverete, attentamente, nel video il concept di D’Amico esalta le linee accattivanti della versione precedente, rielaborate in una chiave moderna. Il designer italiano sottolinea che “le dimensioni cresciute nel progetto fanno della versione oggetto del render un’auto molto più comoda delle vecchie versioni con componenti d’avanguardia tecnologicamente avanzati”.
Il modello presenterebbe tutti componenti all’avanguardia, a partire dall’infotainment. Il designer immagina Fiat 126 Abarth con un brillante motore a benzina 1.0 turbo AT3 da 120 CV, con cambio manuale a trazione posteriore o in alternativa con un propulsore 100% elettrico per mettersi in concorrenza con Renault Zoè, Honda E ed altre EV. L’auto è stata rivista in ogni particolare ed è stata pensata in colorazioni sportive per esaltare il suo animo vivace.
La Fiat potrebbe sfruttare l’occasione, anche per presentarsi sul mercato delle vetture alla spina con prestazioni di alto profilo. Uno degli obiettivi principali del Gruppo Stellantis, nato dalla fusione di FCA e PSA, è avere un ruolo di primo piano nella transizione green. La Fiat dovrebbe stravolgere il listino attuale, con nuovi modelli, dirigendosi con convinzione verso un futuro maggiormente elettrico. Per ora un numero limitato di idee ha preso forma, ma altre non hanno mai visto un concreto segnale da parte dei dirigenti della casa italiana.
Riportare in auge vecchie glorie del passato rappresenterebbe l’inizio di un percorso importante per una casa alla ricerca di un rilancio sul mercato. La possibilità di sfruttare le piattaforma e l’esperienza dei tecnici francesi è diventata una esigenza indispensabile per essere competitivi nel listino delle elettriche. Tanti marchi stranieri hanno anticipato la Fiat, negli anni scorsi, prendendosi già una fetta di mercato importante. Brand come Fiat, Alfa Romeo, Lancia possono scavare tra gli archivi storici dove sono presenti modelli che hanno fatto la storia dell’Automotive, e che potrebbero rivedere la luce in una chiave moderna. Un’ auto che ha lasciato il segno in passato e che tanti appassionati vorrebbero rivedere su strada è, certamente, la Fiat 126 Abarth.