Superbonus, cessione del credito e banche che bloccano soldi: tutti aspetti che meritano spiegazioni dettagliate.
Molto spesso, soprattutto nell’ultimo periodo, si è sentito parlare molto e in tante occasioni di cessione del credito. Ma di che cosa si tratta? In realtà spiegarlo non è poi così tanto complicato e difficile. Infatti questa non è altro che un vero e proprio accordo di natura contrattuale attraverso il quale si trasferisce il diritto di credito di un soggetto, che viene definito cedente, a un acquirente terzo, ossia il cessionario. Ed è proprio quest’ultimo che lo acquista a un determinato prezzo. L’obiettivo è poi procedere alla riscossione nei confronti del debitore, che viene definito il ceduto.
Va detto che l’istituto della cessione del credito, che già un po’ di tempo fa era di grandissima attualità, è disciplinato normativamente dall’Art.1260 e successivi del codice civile. Ma che cosa può diventare oggetto di cessione? A titolo gratuito oppure oneroso, tutti i crediti deteriorati sia di natura commerciale che finanziaria. Ma ci sono altri aspetti e questioni che vanno analizzati nel dettaglio e nello specifico. La curiosità non può non essere tantissima.
Superbonus e cessione del credito, ci può essere blocco delle banche? Ecco cosa accade
Quello che stiamo vivendo è, sotto questo punto di vista, un momento un po’ complicato e difficile. Infatti attualmente i crediti edilizi risultano bloccati. Il riferimento è a tutti quei lavori svolti dalle imprese che poi hanno chiesto la cessione del credito alle banche tramite la piattaforma cessione crediti. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze durante un’interrogazione parlamentare. Insomma, non resta che attendere che cosa accadrà e come si evolverà questa situazione. Risulta fondamentale però parlare di cifre, che molto spesso fanno la differenza. Difatti sono 5.396 i miliardi di euro per cessioni del credito che sono ancora bloccati. E ben 3.684 miliardi di euro sono riconducibili e legati al Superbonus 110%, mentre i restanti sono comunque sempre connessi ai vari bonus edilizi che si sono susseguiti negli ultimi mesi, come quelli riguardanti le facciate e le ristrutturazione. Insomma, una situazione veramente complessa.
Ma la domanda non può che essere solo e soltanto una: visto che le banche ancora non sbloccano i soldi, chi dovrà alla fine pagare i lavori qualora le banche non accettassero il credito? Le soluzioni potrebbero essere due: i contribuenti oppure le imprese? Rispondere alla fine non è per nulla scontato e semplice. Anzi il contribuente dovrà fare grande attenzione nel momento della firma del contratto con l’impresa che svolgerà i lavori. Perché infatti potrebbe essere proprio quest’ultima a inserire delle clausole di tutela che potrebbero obbligare il cliente a pagare i lavori svolti qualora la banca non accettasse la cessione del credito. Quindi, quantomeno a oggi, tutto si lega alle banche e alla decisione di sbloccare la situazione, con una cessione del credito che può comunque essere richiesta anche solo per una rata-