I prezzi delle esportazioni di grano russo sono aumentati la scorsa settimana. Ma adesso potrebbero iniziare a scendere, ma tutto dipende dalla Russia. Ecco che cosa c’è da sapere in merito.
Una bella notizia per tutti i paesi. Pare che la pressione che è stata esercitata sulla Russia, per convincerla ad aprire i corridoi umanitari per lasciare spazio alle navi che trasportano grano, stiano dando dei risultati soddisfacenti. Pare che Mosca si sia convinta ad aprire i porti per fermare la crisi alimentare, dando così uno spiraglio. Andiamo a vedere la notizia nel dettaglio.
Negli ultimi giorni, i prezzi del grano si sono impennati in numerosi paesi per via del blocco dei porti. Una situazione che ha provocato delle crescenti critiche internazionali, soprattutto per via delle crisi alimentare globale in corso innescata proprio dal blocco russo. Ma adesso qualcosa potrebbe cambiare.
La Russia, per fortuna, ha affermato che sta aprendo corridoi umanitari per le spedizioni da sette porti ucraini. Nonostante questa bella notizia, Kiev ha già sottolineato che si sono dei problemi di sicurezza che potrebbero impedire ancora una volta il libero passaggio. Tuttavia, dopo la notizia dell’azione di Mosca, i futures statunitensi sul grano e mais sono scesi.
La Russia è pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi ferme nei porti ucraini che trasportano grano e cibo. Mosca lo farà solo in cambio della revoca di alcune sanzioni. È questo quello che ha affermato Mikhail Mizintsev, il funzionario del ministero della Difesa russa, nella dichiarazione che è stata invitata al portale a Bloomberg.
Pare infatti che i corridoi marittimi dai porti del Mar Nero e del Mar d’Azov, tra cui c’è anche Odessa, saranno aperti e opereranno tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 19:00 per garantire il trasporto. Una bella notizia, visto che l’Ucraina è anche un importante esportatore di mais e olio di girasole.
Ricordiamo che i porti ucraini del Mar Nero sono stati bloccati da quando la Russia ha inviato migliaia di truppe in Ucraina il 24 febbraio e più di 20 milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei silos nel paese. C’è da aggiungere che la Russia e l’Ucraina rappresentano quasi un terzo delle forniture globali di grano.
Proprio la mancanza di esportazioni di grano dai porti ucraini sta contribuendo ad una crescente e preoccupante crisi alimentare globale. Il che, aggiunta ai rincari sulle bollette di luce e gas proprio a causa del conflitto sul territorio ucraino post pandemia, genera grande sconforto e timore.
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