Multa fino a 422 e ritiro della carta di circolazione con questa pratica: i dettagli

Gli automobilisti devono stare attenti ad una particolare pratica. Si rischia dalla multa fino al ritiro della carta di circolazione. Ecco di cosa si tratta.

Ci sono vari aspetti che un guidatore deve considerare. Le regole non solo sono molto stringenti ma possono avere particolari conseguenze. In questo caso, infatti, si parla di una pratica che se svolta in maniera irregolare può portare sanzioni molto pesanti. Si parte da una multa fino a 422 euro fino ad arrivare al ritiro della carta di circolazione.

Auto, multa
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Ogni veicolo che si possiede deve seguire delle regole da rispettare. Qualsiasi tipo di infrazione, sia su strada che con gli interventi, possono portare a delle durissime sanzioni. Anche se, come ben sappiamo, non è sempre semplice seguire e conoscere tutti i dettagli delle leggi. Inevitabilmente, quindi, si può perdere qualcosa e incappare in sanzioni.

Ed è proprio questo il caso di un fenomeno conosciuto in tutto il mondo mentre in Italia può portare dei problemi. Stiamo parlando del tuning. Spesso, infatti, sentiamo parlare di tale argomento in riferimento alle auto ma anche ad altri veicoli. Nonostante sia conosciutissimo, il tuning è davvero poco approfondito. Anche perché si parla di modifiche al veicolo in base ai propri gusti. Andiamo a vedere, quindi, quali regole ci sono in Italia che fanno riferimento al tuning.

Occhio al tuning, le sanzioni sono severissime: multa e regole da seguire

I mezzi che possono essere sottoposti al tuning sono vari. Possiamo parlare di automobili, ciclomotori, moto, kart e quad. Le modifiche possono comprendere cinque parti: si va dall’estetica fino ad arrivare alla carrozzeria, o parte di essa; Si può modificare il motore, l’impianto frenante, sistema di scarico e l’assetto di guida; si può intervenire anche su impianti di illuminazione, audio e modifiche interne di sedili, pedali e volanti. Tutto questo, però, in Italia è fortemente limitato.

Nel 2020 c’è stato il decreto semplificazioni che ha ridotto ulteriormente le modifiche da poter fare sul proprio veicolo. Partiamo dal motore, questo non può essere potenziato. La modifica è permessa solo se si installa un sistema di alimentazione alternativa. Quindi metano o GPL purché sia collaudato. Lo scarico, invece, si può sostituire solo il terminale. Per le gomme e i cerchi bisogna fare delle modifiche in base a cosa dice il libretto di circolazione. Anche i paraurti possono essere sostituiti solo con modelli della casa costruttrice. I vetri si possono oscurare solo con delle pellicole. Le parti a cui si possono applicare sono quelle laterali, sul lunotto e posteriori.

C’è anche una modifica da poter apportare sul set di guida procedendo ad un abbassamento. Questo è consentito solo con strumenti del costruttore, quindi ufficiali. Un’altra modifica del 2020 parla di installazioni di minigonne e altri dispostivi aggiunti. In questo caso si possono fare modifiche ma a patto che non cambi l’altezza dell’auto da terra.

La storia del tuning è famosissima. Molti ricorderanno, soprattutto negli Stati Uniti, le Hot rod fino ad arrivare alle mitiche Chopper in ambito motociclistico. La pratica, nonostante si sia diffusa in tutto il mondo, non trova sfogo nel nostro paese. Cosa che non porta solo decise limitazioni ma anche sanzioni salatissime. Come detto, chi usufruisce del tuning rischia una multa di 422 euro e il ritiro della carta di circolazione.

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