Tra i tanti bonus contenuti nel decreto Aiuti, c’è quello per i trasporti. Andiamo a vedere di cosa si tratta e come richiederlo.
Il periodo attuale è particolarmente complesso per moltissime famiglie. Per questo motivo è intervenuto il Governo tramite il decreto Aiuti. Tra i tanti incentivi disponibili in questo decreto c’è anche quello per il trasporto pubblico. Per questo bonus, la cifra stanziata è di 60 euro. Ma come si fa per richiederlo? Ecco i dettagli.
Sappiamo molto bene come la questione carburante sia molto calda. Nonostante il taglio delle accise, infatti, i prezzi sono sempre alti. Per questo motivo, l’incentivo va in direzione di utilizzare il trasporto pubblico. I motivo vanno oltre ai prezzi del carburante, tale scelta viaggia anche in direzione dell’abbassamento dell’inquinamento.
Quindi, i 60 euro rientrano precisamente nella spesa di un abbonamento. Questo bonus, in parole prove, ricopre totalmente la spesa. Si potrà utilizzarlo per trasporto pubblico locale, regionale e interregionale fino ad arrivare a quello ferroviario nazionale.
Già il bonus da 200 euro ha attirato molta attenzione. Su quel bonus, però, bisogna stare attenti. Un dettaglio potrebbe portarvi a restituire il bonus 200 euro. Il bonus trasporti, invece, è una misura molto lineare in cui c’è molta facilità nel richiederlo. Andiamo a vedere insieme, ora, tutte le condizioni necessarie per riceverlo.
Bonus 60 euro per i trasporti pubblici: i dettagli su come richiederlo
Per richiedere il bonus 60 euro per i trasporti pubblici non bisogna superare la soglia dei 35.000 euro annuali. Il periodo di riferimento è il 2021. Quindi si può procedere con il modello ISEE o con la Certificazione Unica. I redditi da dichiarare sono quelli validi ai fini fiscali. Non solo, quindi, redditi da lavoro ma anche affitti e altro.
Al momento, però, si è in attesa di una piattaforma che permetta di inserire la richiesta. Come avvenuto per il bonus vacanze o per quello sui monopattini. Anche se c’è una ipotesi che si sta facendo sempre più largo: quella dell’acquisto dell’abbonamento. Naturalmente con transazioni tracciabili. Così da chiedere, in un secondo momento, il rimborso. Quindi, chi acquista abbonamenti, conservi la ricevuta. Magari, una volta ultimato il bonus, il provvedimento potrebbe essere retroattivo.
In ultima battuta, il bonus che darà vita all’abbonamento sarà nominale. Quindi legato ad una sola persone. Se in famiglia ci sono tante domande da eseguire, tutte dovranno essere fatte singolarmente. Quindi, l’abbonamento sarà indirizzato per quella specifica persona senza poter fare una sola domanda per tutti i richiedenti. Insomma, l’incentivo per i trasporti rientra in una politica in cui si incentiva le famiglie ad usare i mezzi pubblici. Una soluzione che potrebbe essere molto importante sia sull’ambito economico che su quello ambientale.