Stop ai pignoramenti, riguarderà conti, stipendi e pensioni? Importanti novità in arrivo

Ma è davvero in arrivo lo stop ai pignoramenti? Ci si domanda se questo riguarderà stipendi, conti e pensioni.

Atto col quale si dà inizio al processo esecutivo di espropriazione forzata dei beni del debitore. Questa è senza alcun dubbio una definizione molto chiara, semplice e precisa della parola pignoramento. Insomma, si sta parlando di quella che è la misurazione di esecuzione forzata più conosciuta e nota. D’altronde è un qualcosa che può valere sia per debiti nei confronti di qualsiasi Pubblica Amministrazione che per questioni tra privati cittadini.

stop pignoramenti
(Fonte Foto. Pixabay)

Indiscrezioni e news parlano però di qualche cambiamento importante in arrivo e ci sarebbe anche una data da segnare sul calendario, ossia quella del 22 giugno. Una novità che riguarda conti, stipendi e pensioni, dunque ciò che forse più interessa da vicino milioni di italiani. Ma che cosa accadrà? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio, visto che questo sembra davvero essere un periodo di bonus e di sussidi.

Stop pignoramenti, importanti novità in arrivo

Innanzitutto va detto che molto, per non dire tutto, si lega alla situazione economica che si sta vivendo in un momento complicato come quello che ha seguito la pandemia e le sue conseguenze dal punto di vista sia economico che sociale. Tutto ciò ha portato il Governo ad adottare misure a salvaguardia e a tutela delle famiglie, quelle che sono state maggiormente colpite dall’aumento dei prezzi dei beni di consumo, dei carburanti e delle bollette. E addirittura in molti casi, come quello del benzina, si fanno strada delle strategie per risparmiare.

Entrando comunque nello specifico di ciò che riguarda i pignoramenti, subirne uno diventa leggermente più complicato e difficile. E questo perché sarà più semplice impugnarlo e renderlo nullo. Il creditore, per arrivare a pignorare uno stipendio presso il datore di lavoro del debitore, o il conto corrente presso la banca di quest’ultimo, dovrà caricarsi di una serie di ulteriori obblighi e oneri, che, nel caso in cui, venissero disattesi, renderebbero appunto il pignoramento nullo. Adempimenti che riguardano la presentazione di una documentazione, che poi non è altro che l’atto di pignoramento. La grande novità è rappresentata dal fatto che il creditore dovrà notificare sia al debitore che al datore di lavoro o alla banca l’avvenuta iscrizione a ruolo con tanto di numero di iscrizione. Insomma, questi cambiamenti finiscono per tutelare i diritti del debitore. Ora non resta che attendere come nel concreto tutto ciò sarà attuato e messo in pratica.

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