Antonio Maglio, chi è il dottore che ha ispirato A muso duro?

Antonio Maglio ha inciso nella storia delle persone con delle disabilità. Il suo nome è diventato ormai leggenda. Ma chi è il dottore che ha ispirato A muso duro?

Tra le individualità che hanno dato molto alla medicina c’è sicuramente quella di Antonio Maglio. Il medico, che ha ispirato la serie A muso duro, ha saputo legare due mondi apparentemente lontani. Quello dello sport con quello della disabilità. Per quest’ultimo, infatti, ha completamente ridefinito il concetto, utilizzando lo sport come terapia.

Antonio Maglio
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Ci sono situazioni che portano dei cambiamenti che poi tracciano un segno nella storia. Momenti che non solo incidono personalmente ma anche sulle altre persone. Ed è proprio questo che è successo con l’intuizione del medico Antonio Maglio. Da quel momento, per molte persone qualcosa è cambiato. Un cambiamento che, come vedremo, è a dir poco storico.

La figura di Antonio Maglio è oggi ricordata tramite la serie che va in onda su Rai 1 dal titolo A muso duro. Nei panni del leggendario medico, Flavio Insinna che in un’intervista ha svelato un legame tra il dottore e suo padre. Segno di una parte che l’attore sente molto. Andiamo, ora, a scoprire di più su Antonio Maglio.

Chi è Antonio Maglio? Lo sport come terapia, l’idea che ha stupito il mondo

  • Nome: Antonio
  • Cognome: Maglio
  • Data di nascita: 8 luglio 1912
  • Data di morte: 7 gennaio 1988
  • Segno zodiacale: cancro
  • Luogo di nascita: Il Cairo
  • Professione: medico e attivista
  • Luogo di morte: Roma

Antonio Maglio è stato un pioniere delle terapie di riabilitazione dei disabili. Fin dal momento della laurea, il medico si dedico proprio a questo ambito. Il lavoro poi condotto da Maglio parte da lontano e ci porta al visionario neurologo tedesco Ludwig Guttman. Quest’ultimo, alla fine della seconda guerra mondiale, scappa dalla Polonia e arriva in Inghilterra.

Nel paese anglosassone diventa direttore di un centro Nazionale che si occupa della ricerca sulle lesioni del midollo spinale. Nella sua clinica arrivarono tanti soldati rimasti invalidi e destinati a non rialzarsi più. Ed è in quel momento che il neurologo trova la strada del conforto nello sport. Una soluzione che facesse bene sia al fisico che alla mente.

Il neurologo polacco, così, da vita agli Stoke Mandeville Games. Questi giochi diventano sempre più importanti per le persone con delle disabilità. Tale prospettiva, infatti, è riuscito ad avere un raggio a dir poco internazionale. Da lì, il concetto di sport come terapia si fa sempre più forte.

Quanto realizzato da Ludwig Guttman ha fatto ben presto il giro del mondo. Fino ad arrivare a Roma dove è stato Antonio Maglio, neurologo e dirigente INAIL, a dare nuova vita a quella fiamma. Lo stesso dottore, invitato al centro in cui sono presenti i medullolesi, si chiede se si potessero replicare. Così, il primo gennaio 1957 nasce a Ostia il Centro ParaplegiciVilla Marina“. Dal nuoto al giavellotto fino ad arrivare alla scherma, tutto poteva essere una grande opportunità per quei ragazzi.

Le Paralimpiadi: un lavoro di Guttman e Maglio

Dopo aver avuto tale folgorazione, Antonio Maglio si mette in contatto con Ludwig Guttman. Un confronto per esprimere le sue idee a riguardo e che si verifica in occasione delle Olimpiadi di Roma. In qualche modo, si voleva far toccare la parte dei normodotati e quella dei disabili. Dal 18 al 25 settembre 1960, a Roma, si svolgono le prime Paralimpiadi della storia. Anche se, a quel tempo, avevano un nome diverso.

In quella occasione ci fu una sfida che coinvolse 400 atleti provenienti da ben 21 paesi. L’Italia partecipò con una squadra formata da pazienti della “Villa Marina” di Ostia. Il team italiano riuscì a conquistare 80 medaglie. Il primo evento creato da Antonio Maglio fu straordinario. Cosa che ha innescato un sogno in moltissime persone. Un sogno che ancora oggi, grazie a Maglio, è ancora vivo.

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