Quando si parla di bonus bisogna sempre stare attenti ad ogni dettaglio. Uno in particolare potrebbe portare a dover restituire la somma.
L’ultimo periodo è stato caratterizzato da diversi incentivi che il Governo ha stilato. La politica italiana sembra essere andata incontro alle necessità di tantissime persone. Sappiamo molto bene di come, i recenti rincari, abbiano messo in seria difficoltà tantissime famiglie. Ma bisogna essere sempre attenti a qualsiasi dettaglio.
Molto spesso, in Italia, si verifica il fatto di veder accreditati sul proprio conto un bonus, un sussidio o un incentivo. Per la maggior parte dei casi, questi sono erogati in via previsionale. Ciò vuol dire che, al momento della domanda, si presentano certi requisiti che vanno poi confermati a fine anno.
Come detto, gli ultimi giorni hanno visto il sorgere del Decreto Aiuti con un cospicuo bonus. Ma il discorso accennato in precedenza riguarda anche quattordicesima, pensioni e Bonus Renzi. Tutti gli incentivi, quindi, devono essere valutati nel minimo dettaglio. Andiamo a vedere, a questo punto, a cosa stare attenti e in qualche caso bisognerà restituire la somma ricevuta.
Bonus 200 euro decreto aiuti, occhio al dettaglio: l’aspetto che vi fa perdere la cifra
Il bonus da 200 euro stipulato dal Governo Draghi tocca tutti i cittadini. Dai pensionati fino ai lavoratori, disoccupati e beneficiari di sussidi. A patto, però, che non si superi la soglia dei 35.000 euro annuali. In quel caso, tutte le persone che hanno superato tale soglia saranno costrette a restituire la cifra.
Naturalmente, i redditi si compilano a dicembre. Si dovrà verificare quali saranno i redditi presi in considerazione. Di solito, quando si parla di bonus, si ha a che fare con redditi imponibili e quelli non sottoposti ad imposizione fiscale. Se alla fine del calcolo la cifra sarà superiore alla soglia allora non ci sarà nulla da fare se non restituire l’incentivo. La restituzione si verificherà tramite conguagli nella dichiarazione dei redditi oppure con le classiche trattenute in busta paga o nel cedolino.
Stesso discorso, ad esempio, per chi prende una pensione di massimo 1.000 euro. La quattordicesima la si riceverà solo se si rispettano certi limiti reddituali. Di solito, l’INPS la eroga a luglio ma è basata su numeri reddituali residui. Per questo motivo, qualcuno potrebbe dover restituire il tutto.
Tale scenario si presenta anche per i lavoratori dipendenti con il bonus Renzi o quello Irpef. Questo perché, il datore di lavoro versa tutto in busta paga. Successivamente si effettuano i conguagli a dicembre, così da avere un quadro definitivo del reddito del lavoratore. Lavorando su dati parziali il rischio che ci siano errori è molto alto. Quindi, solo con il quadro definitivo ci potrà essere la risposta se tenere o meno il bonus.