L’inflazione è cresciuta del 6,5 per cento su base annua nel mese di marzo 2022: non era mai stata così alta. Aumenti in arrivo: ecco che cosa si dovranno aspettare le famiglie italiane.
In questi primi mesi del 2022 abbiamo visto l’aumento delle bollette di luce e gas, il clamoroso aumento dei carburanti. Ma adesso ci sarà un rincaro su tutti gli alimenti, anche sulle materie prime. Queste infatti poco alla volta aumenteranno, facendo lievitare notevolmente il budget di ogni famiglia che deve fare la spesa: tutti i dettagli da sapere.
In un’economia di mercato, i prezzi di beni e servizi possono sempre cambiare: aumentano e scendono in continuazione. Quando però si verifica l’inflazione si registra un ampio aumento dei prezzi. In poche parole: si riduce il valore della valuta nel tempo.
Per misurare l’inflazione, vengono presi in considerazione tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie. Ci sono gli oggetti di uso quotidiano (cibo, giornali e benzina), beni durevoli (abbigliamento, pc e lavatrici) e servizi (parrucchiere, assicurazioni e alloggi in affitto).
Secondo quanto riportato dall’Istat, a marzo 2022 si è registrato un aumento del 6,5% su base annua. Nonostante la stima iniziale fosse di 6,7%, questa rimane sempre molto alta. Dopo i rincari delle bollette di luce e gas, gli italiani dovranno affrontare anche quella sui beni alimentari.
Quando c’è di mezzo l’inflazione, questa non porta niente di buono. Moltissime famiglia dovranno fare i conti con una vera e propria stangata. L’Unione nazionale dei consumatori ha avvertito le famiglie sottolineando che una coppia con tre figli a carico potrebbe superare 2.500 euro l’anno per la spesa dei beni alimentari.
Per una “famiglia tipo”, invece, il Codacons ha stimato una mazzata di 1.997 euro in più a famiglia. A questo va aggiunto anche il fatto che le indagini sui consumatori spesso mostrano che le persone “sentono” l’inflazione superiore a quella indicata dagli indici dei prezzi effettivi. La percezione dell’inflazione da parte delle persone può generare sconforto e panico.
Abbiamo parlato degli alimenti dei beni alimentari, che sono fondamentali per il nostro fabbisogno quotidiano. Di questi c’è un rincaro per i lavorati di più 3,9%, mentre per i non lavorati parliamo di addirittura un rincaro dell’8%. Ma l’incremento maggiore riguarda i beni energetici, si parla addirittura di più 50,9%. Si tratta di rincari importanti, visto che le persone non possono rinunciare né al cibo e né tantomeno all’elettricità.
Ai beni alimentari ed energetici si aggiungono anche i rincari suoi beni durevoli, l’aumento è previsto dell’1,6%. Stessa cosa riguarda i beni semidurevoli il cui aumento è dell’1,5%. Anche i servizi nel campo dei trasporti ci sono degli aumenti, non così alti come quelli che abbiamo visto, ma pur sempre rincari. È previsto un lieve rincaro dell’1%. In generale possiamo dire che in un anno i prezzi dei beni aumentano del 9,8% mentre per quelli rlativi ai servizi dell’1%.
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