Ma che fine ha fatto Angelino Alfano? L’ex ministro ora è tornato a fare una vita normale dopo la lunga esperienza in politica: tutti i dettagli.
Angelino Alfano, fino a qualche anno fa, era senza alcun dubbio uno dei politici italiani più importanti e più influenti. Il siciliano ha infatti ricoperto il ruolo di ministro in parecchi governi, diventando per di più noto e chiacchierato per alcuni progetti di legge che portavano il suo nome. Insomma, la sua storia politica è davvero tutta da raccontare.
Ora però che è sparito dalle scene da ormai un po’ di tempo la domanda non può che essere solo e soltanto una: ma che fine ha fatto? Giusto ripercorrere alcune tappe e alcuni aneddoti per dare una risposta dettagliata e precisa. La curiosità in questo caso è davvero tantissima. E non potrebbe essere altrimenti.
Come per ogni politico, anche il nativo di Agrigento è in più di un’occasione finito sotto la luce dei riflettori per la sua vita privata e sentimentale. L’ex parlamentare è sposato con l’avvocata Tiziana Miceli ed è padre di due figli. C’è molto da dire in realtà anche sulla sua famiglia. Infatti il fratello minore Alessandro è stato direttore provinciale di Confcommercio Agrigento, segretario generale di Unioncamere Sicilia dal 2006 e segretario generale della Camera di commercio di Trapani tra il 2010 e il 2011. Insomma, un volto dirigenziale di altissimo livello.
Laureatosi in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano, la sua attività politica ha preso il via fin da quando era giovane, essendo diventato segretario del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana di Agrigento. Nel 1994 ha deciso di aderire a Forza Italia, partito fondato da Silvio Berlusconi. Ed ecco che, a soli 25 anni, è diventato consigliere regionale in Sicilia. Nel 2000 è stato poi nominato capogruppo all’Assemblea regionale siciliana. Insomma, un’ascesa rapida e importante.
Un’ascesa che viene definitivamente consacrata nel 2001, quando viene eletto parlamentare. L’isolano è entrato nelle grazie del Cavaliere, che fin dai primissimi momenti l’ha sempre considerato con uno dei giovani in rampa di lancio nel partito. E i fatti hanno poi dimostrato che è davvero stato così. La svolta però per lui è arrivata nel 2008, quando il centrodestra, rappresentato da Il Popolo delle libertà, ha vinto nettamente le elezioni politiche, sconfiggendo il Partito democratico, allora guidato da Walter Veltroni.
L’8 maggio 2008 Alfano viene nominato ministro della Giustizia. Il siciliano, come già detto, si è messo mostra per alcuni disegni di legge molto chiacchierati, tra cui il Lodo Alfano, ma è rimasto in carica per ben tre anni. Infatti nel 2011 ha deciso di lasciare l’incarico da Guardasigilli per dedicarsi interamente al Pdl, dove è divenuto segretario, sempre con la benedizione e il benestare di Berlusconi.
Le elezioni del 2013, che non hanno consegnato la vittoria a nessun schieramento, hanno comunque portato alla sua riconferma negli scranni del Parlamento. E per di più è riuscito a mantenere una carica importante, visto che, sia con il Governo Letta che con quello guidato da Renzi, è stato ministro dell’Interno. Tantissime però le critiche che ha ricevuto, soprattutto per la gestione della crisi umanitaria creata dai flussi migratori. Tra i suoi più acerrimi nemici, dal punto di vista politico, c’è sempre stato il leader della Lega Matteo Salvini.
Con l’arrivo a Palazzo Chigi di Gentiloni, Alfano è rimasto sempre ministro, passando però agli Esteri. Intanto il siciliano ha fondato un suo movimento politico, chiamandolo prima Nuovo Centrodestra. Nel 2017 però è arrivata la scissione, con i parlamentari più vicini al centrosinistra che hanno creato Alternativa popolare. E forse è stata propria questa la base della fine della sua avventura politica.
Il 6 dicembre 2017 Alfano ha annunciato pubblicamente, nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, che non si sarebbe ricandidato alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. “Ho scelto di non ricandidarmi in Parlamento, perché ritengo che servano dei gesti per dimostrare che tutto quello che ho fatto e stato dettato da una responsabilità nei confronti dell’Italia“, queste le sue parole.
Dopo aver abbandonato la sua attività politica, il siciliano è tornato a fare l’avvocato. Nel settembre del 2018 è diventato inoltre consulente dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo (BELEX) di Milano, nella sezione Africa, in squadra con l’egiziano Ziad Bahaa-Eldin, ex politico a capo dell’authority finanziaria egiziana durante la presidenza di Mubārak e vicepremier con Al-Sisi. Per di più nel 2019 è diventato presidente del gruppo ospedaliero San Donato, holding leader della sanità privata in Italia. Insomma, la sua carriera continua comunque a esser importante.
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