Tra le curiosità che girano in merito a Gerry Scotti c’è quello in merito al suo stipendio. Vediamo quanto guadagna il conduttore di Mediaset.
Il conduttore di numerosi programmi tv di Canale 5 è da sempre un volto molto amato dal pubblico italiano. Esattamente come succede per i suoi colleghi, anche intorno a lui ci sono varie curiosità che riguardano il suo cachet. Conosciamo qualcosa in più in merito.
Gerry Scotti è stato al timone di importanti format televisivi che hanno fatto la storia del piccolo schermo. Negli ultimi decenni è stato un grande protagonista, capace di imporsi con la sua simpatia e la sua presenza non invadente.
Il conduttore è stato al centro una escalation professionale davvero notevole, che lo ha portato a raggiungere importanti traguardi. È partito come radiofonico per poi diventare uno dei volti televisivi più amati e seguiti, capace di coinvolgere i telespettatori con i suoi game show.
In merito al conduttore c’è grande interesse da parte del pubblico che lo ha seguito fin dagli inizi della sua carriera. Tra le curiosità che si chiedono i telespettatori in merito al neo nonno Gerry di Virginia è qual è il suo stipendio a Mediaset.
Secondo quanto si legge sul magazine Giornalenotizie.online, le stime in merito al cachet di Gerry Scotti a Mediaset sono davvero da capogiro. Si parla di uno stipendio annuo di 10 milioni di euro, sicuramente uno dei più alti dell’azienda di Pier Silvio Berlusconi che punta sul conduttore da ormai oltre vent’anni.
Una cifra che va sommata anche ad altri fattori. Ricordiamo che è proprietario dello Studio Michelangelo di Cologno Monzese. A questo si va ad aggiungere il fatto che spesso e volentieri è il volto scelto per promuovere diversi prodotti, visto che lo vediamo protagonista di tanti spot pubblicitari.
Ad incrementare i suoi guadagni è anche il vitalizio da parlamentare che Gerry Scotti riceve ogni mese. Non tutti sanno che alla fine degli anni Ottanta il conduttore è stato eletto come deputato della Repubblica tra le file del Partito Socialista Italiano nel collegio di Milano. Un’esperienza che è durata 5 anni e per questo ha diritto ad una pensione di 1400 euro al mese.
Gerry però ha deciso di non intascarsi questi soldi e, siccome in Italia non è previsto che un ex parlamentare possa rifiutare di percepire il vitalizio, ha deciso di devolvere la somma ad un’ente di beneficienza che si occupa dei familiari che delle vittime morte sul posto di lavoro. Una scelta che sicuramente gli fa onore.
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