Zakia Seddiki, chi era il marito Luca Attanasio? Morto in un tragico attentato

Zakia Seddiki è la vedova dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, morto nell’agguato in Congo. Scopriamo qualcosa in più su di lui. 

“Era una persona speciale”, così lo ha definito la moglie nella prima dichiarazione rilasciata alla stampa qualche mese dopo la morte del marito in un attentato nella Repubblica Democratica del Congo. Conosciamo meglio l’ambasciatore italiano.

Zakia Seddiki e Luca Attanasio

Il 22 febbraio 2021, il mondo diplomatico italiano ed internazionale è stato sconvolto dalla notizia della morte di Luca Attanasio, ambasciatore italiano che ha perso la vita insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo dietro un attentato in Congo.

La moglie Zakia Seddiki è rimasta in silenzio per diversi mesi prima di riuscire a raccontare il marito e parlare del suo sacrificio. Un evento che ha lasciato senza parole l’Italia intera che non dimenticherà il lavoro svolto dall’uomo. Conosciamolo sia da un punto di vista privato che professionale. 

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Chi era Luca Attanasio: età, studi, lavoro, carriera, biografia

  • Nome: Luca Attanasio 
  • Luogo di nascita: Saronno (Varese)
  • Data di nascita: 23 maggio 1977
  • Età: 43 anni
  • Segno zodiacale: Gemelli
  • Partner: Zakia Seddiki
  • Laurea: Economia Aziendale alla Bocconi
  • Professione: ambasciatore e diplomatico
  • Luogo di morte: Congo 
  • Data di morte: 22 febbraio 2021

Luca Attanasio è nato a Saronno, in provincia di Varese, il 23 maggio 1977 sotto il segno dei Gemelli. Gran parte della sua vita l’ha passata a Limbiate, città in cui è cresciuto. 

La carriera come diplomatico è iniziata poco dopo aver conseguito la Laurea in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano. La sua prima mansione è stata quella di Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica

Dopo questa esperienza inizia per lui una lunga carriera all’estero. Diventa segretario commerciale a Berna, console a Casablanca e alla fine ottiene il ruolo di Primo Segretario e consigliere ad Abuja. Per lui c’è stata o anche un importante incarico alla Farnesina, quando gli è stato dato il ruolo di capo Segreteria della Direzione Generale Mondializzazione e Questioni globali..

Per quanto riguarda il Congo, lui arriva nello stato africano nel 2017 con la mansione di Incaricato d’Affari. Un ruolo che gli era stato confermato anche due anni dopo con il ruolo di ambasciatore straordinario e plenipotenziario. Un compito che svolgeva con grande professionalità.

Luca Attansio attentato: come è morto l’ambasciatore? 

L’attentato dal quale Attanasio è rimasto vittima c’è stato nella giornata del 22 febbraio 2021 quando il convoglio su cui viaggiava è stata o attaccato da alcuni uomini armati di mitragliatrici nella Repubblica Democratica del Congo.

Secondo quanto è stato riferito, l’ambasciatore italiano è stata o colpito all’addome. Non è morto sul colpo, ma poche ore dopo all’ospedale dell’Onu di Goma a causa delle gravi ferite interne riportate. Aveva solamente 43 anni ed ha lasciato la moglie Zakia Seddiki e tre figli.

Nel medesimo attentato sono morte altre sue persone: l’autista congolese del convoglio Mustapha Milambo ed il carabiniere italiano Vittorio Iacovacci. Le salme del soldato e dell’ambasciatore sono ritornate in Italia nella notte del 23 febbraio. 

Luca Attansio, vita privata: moglie Zakia Seddiki e figli 

Per quanto riguarda la vita privata dell’ambasciatore, sappiamo che era sposato con Zakia Seddiki. La coppia si era conosciuta nel febbraio 2011 a Casablanca, in Marocco, dove è originaria la donna e dove lui era console, grazie a degli amici in comune.

I due si sono innamorati e si sono sposati nel 2015. Dal loro amore sono nati tre figli. Sofia, Miral e Lilia hanno ricevuto dal Presidente della Repubblica Mattarella la Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia.

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Insieme alla moglie Zakia, nel 2017 Luca aveva fondato nella capitale congolese Kinshasa l’ONG Mama Sofia, ente organizzativa no profit per questioni umanitarie e sociali. Un impegno umanitario che è valso loro il Premio internazionale Nassiriya per la Pace.

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