Borotalco, perché si chiama così? La verità sul titolo del film

In moltissimi si chiedono come mai Carlo Verdone abbia scelto Borotalco come titolo del celebre film. Ecco qual è la verità dietro la scelta.

Borotalco

Per celebrare i primi quaranta anni di Borotalco, celebre commedia italiana, Carlo Verdone, Eleonora Giorgi e Rossella Infanti saranno ospiti di Oggi è un altro giorno. Quest’ultima, attrice di spessore, ricorderà l’interpretazione del padre Angelo Infanti morto nel 2010.

Tutti e tre gli attori faranno parte del salottino di Rai Uno e risponderanno alle domande della conduttrice Serena Bortone e ai suoi immancabili “affetti stabili”. Sicuramente un gran colpo per la giornalista averli tutti insieme nel talk show.

Il celebre film è uscito nelle sale cinematografiche italiane nel lontano 22 gennaio 1982. Nonostante gli anni passati, la pellicola viene ricordata come uno dei maggiori lavori cinematografici della settima arte italiana, conquistando il David di Donatello come miglior film.

L’ambito riconoscimento, che viene classificato come “gli Oscar italiani”, l’hanno ottenuto anche Carlo Verdone ed Eleonora Giorgi, come migliori attori protagonisti. Angelo Infanti, invece, conquistò il David come miglior attore non protagonista. Ma per quale motivo si chiama Borotalco?.

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La pellicola di Verdone è una delle più celebri del nostro cinema, non solo per la trama ma anche per un cast eccezionale. Un’opera che nasconde al suo interno tantissimi aneddoti che il regista romano ha svelato poco alla volta nel corso degli anni.

“Come è venuto fuori il titolo Borotalco?”, questa è una delle domande più ricorrenti tra gli appassionati di cinema italiano. O almeno è uno dei quesiti cui viene posto Carlo Verdone frequentemente dai suoi tantissimi fan.

L’attore e regista italiano ha rivelato sul suo profilo Facebook il motivo di questa scelta curiosa. Verdone ha confessato che il titolo gli è arrivato “in una mattina di getto, dopo mesi che non si riusciva a trovarlo”. Una grande intuizione per come fu percepito in questi anni.

“Quel film aveva qualcosa tra la favola e la commedia leggera, dal tratto gentile. –  ha spiegato – Una nuvola profumata, che si dissolve candidamente, un po’ come la storia di Sergio e Nadia”, si legge nel post sul social.

L’attore inoltre ha rivelato che per via del titolo hanno avuto anche problemi con la legge. L’azienda Manetti & Roberts aveva fatto causa alla produzione del film perché il marchio era il loro. La pellicola infatti ha rischiato di essere bloccata se non fosse stato per l’intervento di Mario Cecchi Gori.

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Il successo del film ha poi contribuito a calmare le acque, tanto che la società ha lasciato il via libera anche per un possibile sequel. Che purtroppo non c’è mai stato. Ma chissà se sarà un’idea che potrebbe nascere proprio a distanza di quaranta anni.

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