L’Arabia Saudita è stato l’ultimo GP di Jean Todt da presidente della FIA. L’ex direttore tecnico della Ferrari cederà il timone a qualcun altro.
Jean Todt è stato uno degli uomini chiave dei successi della Ferrari negli anni d’oro di Schumacher. Il manager francese fu selezionato dal presidente della Rossa, Luca Cordero di Montezemolo, per dare una scossa alla scuderia italiana. Todt si appassionò al Motorsport, gareggiando nei rally. Il francese prese in prestito da suo padre una Mini Cooper e iniziò a correre le sue prime gare sullo sterrato, per poi intraprendere la strada del copilotaggio. Fu grazie a questo lavoro che Jean affinò le sue doti di calcolatore, navigatore e stratega.
Dopo aver fatto il copilota di tanti campioni, Todt si sentì pronto a gestire la squadra Talbot, filiale della Peugeot. Fu allora che Todt iniziò ad intrattenere le prime relazioni con la Federazione Internazionale dell’Automobile. Nel 1985 e 1986 il marchio francese tornò a competere nel Campionato del Mondo Rally. Il team ottenne il titolo mondiale piloti e costruttori con merito. Quando la FIA decise di abolire le vetture Gruppo B perché giudicate troppo pericolose, Jean Todt orientò le sue 205 Turbo 16 verso i rally-raid. Anche in questa disciplina Jean Todt mise in mostra le sue qualità eccelse da stratega ed organizzatore. La sua esperienza lo condusse alla vittoria anche nella 24 Ore di Le Mans del 1992 e del 1993.
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Una volta preso il timone della scuderia Ferrari, Todt decise di investire tutte le sue forze nella creazione di una squadra vincente. A Maranello arrivò il bicampione del mondo Michael Schumacher. Il tedesco fu determinante per la rinascita del Cavallino Rampante. Il primo titolo costruttori arrivò nel 1999 grazie alla iconica F399 su cui sedettero, in una stagione molto particolare, tre diversi piloti. Oltre a Michael Schumacher si calarono nell’abitacolo della Rossa Eddie Irvine, vicecampione del mondo, e Mika Salo.
Dopo il titolo costruttori del 1999, ci pensò Michael Schumacher ad aprire un ciclo di vittorie clamoroso. In Giappone il barone rosso vinse il suo primo titolo mondiale con la Scuderia Ferrari. Il Cavallino si aggiudicò complessivamente sei costruttori e Michael arrivò a sette mondiali complessivi in carriera. L’eredità di Schumacher fu affidata a Kimi Raikkonen. Nel 2007 il finlandese non deluse le aspettative e vinse il campionato. Gli ultimi due titoli costruttori per la Ferrari arrivarono nel 2007 e nel 2008, dove fu Felipe Massa a sfiorare la corona iridata.
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Dopo la sua trionfale esperienza a Maranello, Jean Todt nel 2009 sostituì Max Mosley come presidente della FIA. Nel 2013 fu confermato all’unanimità anche per il suo secondo mandato. Il GP dell’Arabia Saudita è stato l’ultimo di Todt da capo della FIA. Dopo l’annuncio dell’addio la Federazione Internazionale dell’Automobile sarà costretta a scegliere un nuovo presidente.
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