Il Natale si avvicina e la difficoltà per i regali si fanno sempre più alta. Di solito, la scelta più facile sono le donazioni. Ma, anche qui, bisogna stare attenti. Il Fisco potrebbe intervenire.
Il periodo natalizio si avvicina sempre di più. Un momento da dedicare ai propri cari anche attraverso i regali. Questo, però, per molti è un punto dolente. C’è sempre più difficoltà a fare regali. Una difficoltà non dovuta solo ai gusti dell’altra persona ma anche, in questo momento, la volontà di aiutare un proprio caro. Per questo motivo, molti decidono di fare una piccola donazione.
Come abbiamo visto nelle scorse settimane, anche il passaggio da padre a figlio può avere degli ostacoli. Resta il fatto, però, che sia i genitori sia i nonni vogliono aiutare i propri figli o nipoti. L’azione che porta alla donazione deve essere eseguita in maniera perfetta. Non si può agire come si vuole. Un minimo dettaglio sbagliato porta l’attivazione dei controlli da parte del Fisco.
Quindi, la prudenza deve essere alla base di qualsiasi passaggio di denaro. Che esso sia fatto in banca o in posta, poco conta. Adesso, andiamo a vedere i vari passaggi per una donazione precisa e atta a non avere conseguenze negative.
La principale cosa da considerare in un passaggio di denaro è la provenienza. Come riporta proiezionidiborsa, che si possegga un conto o un libretto di risparmio, poco conta. Si deve sempre dimostrare da dove proviene la cifra per evitare delle sanzioni. Per chi, invece, dona piccole cifre può stare abbastanza tranquillo.
In questo ultimo caso, i controlli scattano solo se si verificano donazioni frequentemente. Ma non esiste un tetto massimo per un versamento in contanti. Il Fisco potrebbe attivarsi quando ci sono strani movimenti. Questi riguardano sia quelli bancari sia quelli postali. Ovviamente, il Fisco fa partire i controlli anche quando ci sono grosse cifre in gioco.
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In questo caso, le banche devono subito informare l’Unità di informazione finanziaria (UIF). La comunicazione riguarda movimenti per cifre superiori a 10.000 euro. Dall’altra parte, il cliente che riceve l’avviso deve, poi, giustificare la cifra incassata. Oltre che la provenienza del denaro. All’Agenzia delle Entrate si dovrà dare prova scritta di chi ha inviato il denaro oltre al fatto di dimostrare come la somma non sia tassabile. Come, ad esempio, avviene nelle donazioni. Dunque, la soluzione più facile è il bonifico con, cosa da non dimenticare, la causale.
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