La Mercedes si appresta a vivere un entusiasmante duello finale con la Red Bull Racing, ma c’è un nuovo allarme nel team teutonico.
Negli ultimi due Gran Premi la Mercedes sembra essere tornata la squadra da battere. Il team capitanato da Toto Wolff ha vinto con merito in Brasile e Bahrain, dimostrando una ritrovata competitività rispetto al team rivale della Red Bull Racing. I tedeschi hanno apportato uno scatto decisivo ad Interlagos, montando una nuova componente endotermica del motore ibrido della Mercedes W12. Lewis Hamilton ha così potuto rimontare a San Paolo nella Sprint Race e poi in gara, soffiando il successo al contendente alla corona iridata Max Verstappen.
L’ultima vittoria di Losail ha, ulteriormente, avvicinato al vertice il nove volte campione del mondo della Mercedes. Lo svantaggio ora per Lewis Hamilton è di solo otto punti e in Arabia Saudita potrebbe già avvenire il controsorpasso o, in caso di vittoria con giro veloce di Lewis e secondo posto di Max, arrivare ad Abu Dhabi a pari punti. Anche in classifica costruttori la situazione è molto equilibrata con le frecce d’argento al comando con cinque punti di vantaggio sulla Red Bull Racing motorizzata Honda.
In Arabia Saudita il motore fresco di Lewis Hamilton potrebbe fare la differenza rispetto a quello con un elevato chilometraggio di Verstappen. L’olandese, infatti, ha montato la sua ultima power unit in Russia, a fine settembre. Il team austriaco potrebbe anche decidere di sostituirlo in Arabia Saudita, in modo da avere una potenza supplementare nella sfida decisiva di Abu Dhabi.
La battaglia politica tra Mercedes e Red Bull Racing
Se Max Verstappen rischia un’altra partenza ad handicap in griglia per una eventuale penalità, la Mercedes non può stare serena. Nelle scorse settimane sia Lewis Hamilton che Valtteri Bottas sono stati costretti a sostituire gli ICE dei propri motori, finendo in penalità. In occasione dell’ultimo GP disputato in Qatar, il finlandese della Mercedes è stato costretto ad un ritiro per un problema tecnico.
Lewis Hamilton, considerato lo svantaggio in classifica piloti, non può permettersi un tale passo falso negli ultimi due concitati Gran Premi della stagione. Il team di Brackley deve prestare attenzione ad un’altra questione che sta animando il circus. Adrian Newey, tecnico della Red Bull Racing, ha esposto in Brasile un dossier alla FIA dove riteneva irregolare l’ala posteriore della Mercedes W12.
A San Paolo, sul tracciato di Interlagos, le velocità di punta della W12 erano impressionati. Lewis Hamilton si era spinto a 327 km/h, nove in più di Max Verstappen. In Qatar la Mercedes ha vinto, ma con delle massime inferiori rispetto al Brasile. Hamilton ha raggiunto i 324, mentre il #33 ha toccato i 320 con un’ala posteriore più carica. La FIA ha predisposto dei controlli più rigidi e in questo finale di stagione la Mercedes, per evitare polemiche, ha deciso che l’ala posteriore “magica” non verrà più usata.
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“Sono soddisfatto ora, è giusto che chi di dovere verifichi che sia tutto al proprio posto. I test introdotti eviteranno che avvenga qualcosa di strano”, ha analizzato Christian Horner della Red Bull Racing. La tappa araba sul rapidissimo tracciato cittadino di Jeddah rappresenterà il test più probante per capire se la RB16B di Max Verstappen sarà veloce quanto la Mercedes W12 di Lewis Hamilton.