La terra torna a tremare al Sud Italia. Questa mattina presto la popolazione ha avvertito tre scosse di terremoto una dietro l’altra. Ecco quali sono le zone interessate.
Ancora grande apprensione tra i cittadini a causa di tre scosse di terremoto. L’Italia infatti è tornata a tremare questa mattina, sabato 27 novembre, per tre volte di seguito. Il sisma è stato segnalato come le altre volte dalla ala Sismica INGV-Roma. Secondo quanto è stato riferito, la scossa sarebbe avvenuta al Sud della penisola italiana.
In questi anni purtroppo abbiamo assistito spesso ad una Italia colpita e martoriata duramente e tragicamente negli anni dai terremoti che hanno colpito diverse aree della penisola. I danni fisici, morali ed economici che hanno provocato hanno portato le persone a temere ogni volta che si avverte una scossa.
Anche questa mattina tantissimi cittadini sono andati nel panico. Secondo quanto riferito, le tre scosse hanno colpito la Sicilia tra le ore 8.30 e le ore 10.20, turbando la quotidianità di numerose persone che si stanno preparando al weekend del Black Friday. Vediamo quali sono state le aree interessate.
Terremoto in Sicilia: ecco dove si sono avvertite le scosse
Come abbiamo detto, questa mattina diverse zone della Sicilia sono state colpite da tre scosse. Il primo è stato registrato con magnitudo di 2.9 nella zona di Capizzi, in provincia di Messina poco prima che scattassero le 8.30.
Per quanto riguarda le coordinate geografiche del sisma localizzato dalla Sala Sismica Ingv-Roma, queste sono: 37.876 di latitudine, 14.564 di longitudine e 38 chilometri di profondità. Capizzi è stata colpita nuovamente circa due ore dopo, precisamente intorno alle ore 10.19.
Dietro questa prima scossa, sono state registrate immediatamente altre due scosse in altre località della Sicilia. La prima è stata localizzata a Troina, in provincia di Enna, alle ore 8.36 di mattina. Mentre la seconda si è verificata a San Teodoro, sempre in provincia di Messina, alle ore 10.19.
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Secondo quanto è stato riferito, non si contano danni a cose o persone. Tuttavia i vigili del fuoco e la protezione civile rimangono a disposizione dei cittadini che necessitano di avere maggiori informazioni.