Su Pensioni e INPS, e relativi temi c’è sempre grande attenzione: sull’indebito, ecco cosa c’è da sapere al riguardo
Quando si parla di temi ed argomenti economici, come giusto che sia, l’attenzione di molti è sempre molto alta e diversi sono i temi, gli spunti e le tematiche che destano interesse, tra cui di certo vi sono quelli inerenti a pensioni ed INPS in relazione all’indebito.
Come viene sottolineato da IlGiornale.it, rispetto e riguardo alle pensioni e alle eventuali retribuzioni indebitamente percepite, si legge che l’INPS potrà procedere alla richiesta legata all’avere indietro le cifre al netto delle imposte.
Tale punto, si legge ancora, viene stabilito proprio dall’Istituto pensionistico che, mediante la circolare 174/2021, anzitutto spiega mediante quali modalità si procederà al recupero delle somme che sono state erogate indebitamente.
Inoltre, mette un punto ad una querelle interpretativa in merito all’indebito pensionistico e retributivo che ha visto nel tempo diverse contraddizioni riguardanti richieste di restituzione di prestazioni che in seguito sono state ritenute sbagliate e non dovute, si legge.
IlGiornale.it menziona l’art. 2023 “Indebito oggettivo” del Codice civile che recita che “chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interesse del giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda”.
Per tali cifre, si legge, si può dunque chiederne la restituzione, e si fa menziona anche un termine ordinario di prescrizione di dieci anni, rispetto a quanto prevede l’art.2946 “prescrizione ordinaria”, del Codice civile, il quale recita: “Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni”.
Pensioni e INPS, indebito: il recupero delle somme erogate
Grande attenzione ed interesse dunque sui temi che hanno a che fare con l’economia, con l’INPS, pensioni e in questo caso sul tema dell’indebito, oggetto di un focus da parte de IlGiornale.it.
Come si può leggere infatti a tal riguardo, stando a quanto viene previsto dalla circolare INPS, viene spiegato che si procederà al recupero delle cifre che sono state erogate e dunque tassate, al netto delle imposte, recependo quanto viene previsto nell’articolo 10 comma 2-bis del Tiur: “Le somme di cui alla lettere d-bis) del comma 1, se assoggettate a ritenuta, sono restituite al netto della ritenuta subita e non costituiscono oneri deducibili”.
Per quel che riguarda il calcolo delle cifre da restituire, su IlGiornale.it si legge che il netto verrà calcolato sull’aliquota media che si ottiene mettendo in relazione ritenute e addizionati e reddito imponibile su base annuale dell’importo lordo.
In merito ai principi, si legge anzitutto dell’individuazione delle somme nette che saranno oggetto di recupero per ogni annuali ove si trattasse di indebiti pluriennali.
In ogni singola annualità del periodo in questione circa l’indebito, per poter determinare il reddito imponibile, bisogna considerare la posizione complessiva del soggetto, dunque tener conto degli importi complessivamente erogati dall’Istituto allo stesso soggetto e non solo quelli erogati dalla sola prestazione inerente all’indebito.
Per determinare le ritenute operate sul reddito complessivo imponibile, bisogno computare ogni trattenuta erariale, anche le addizionali regionali e comunali determinate e che si riferiscono agli anni d’imposta cui si riferisce l’indebito, come si evince, si legge, nella risposta all’interpello n. 956-1393/2020 del 26 ottobre 2020.
Qui, viene specificato che: “il legislatore ha previsto che la restituzione al soggetto erogatore avvenga al netto della ritenuta, relativa anche alle eventuali addizionali regionali e comunali all’Irpef, indipendentemente dalla categoria reddituale cui si riferiscono le somme”.
I pensionati o i lavoratori, nel documento di comunicazione di restituzione dell’indebito, avranno modo di trovare tanto l’importo lordo che netto che dovrà essere restituito. Proprio rispetto alla restituzione, l’INPS agirà come sostenuto di imposta, recuperando le ritenute fiscali con un credito al trenta per cento delle cifre nette ricevute.
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Su IlGiornale.it si sottolinea anche di prestare attenzione, poiché tale modalità si applica soltanto, si legge, alle posizioni che non sono state definite al 19 maggio 2020.
In ogni caso ed ad a prescindere da tutto, è opportuno ed importante consultare e confrontarsi con gli esperti del settore e gli specialisti, per poter ricevere informazioni, approfondire dettagli, punti ed aspetti e seguirne le indicazioni.