Da regola, l’affitto è sancito da un contratto stipulato tra le due parti. Ma come funziona se dovesse mancare? A rischiare non è solo il proprietario. Ecco perché.
La stipulazione di un contratto tra proprietario e inquilino è condizione principale per occupare una abitazione. Tutto viene stabilito prima. Come mensilità da pagare e regole del condominio. Ma ci sono casi in cui il contratto non si realizza. E, come possiamo capire, siamo davanti ad una evasione fiscale.
Il pensiero comune su questa situazione è che, in caso di controlli, a rischiare sia solo il proprietario di casa. Cosa del tutto sbagliata. Infatti, chi accetta tale accordo risulterà essere correo del reato di evasione fiscale. Insomma, le due parti verrebbero trattate allo stesso modo.
Come sappiamo, la registrazione è interamente a spese del proprietario. Ma non la responsabilità fiscale. Quindi, come abbiamo letto, la situazione e le conseguenze gravano su entrambe le teste. Andiamo a vedere insieme cosa si rischia in questo caso.
Una situazione del genere porta dei rischi molto alti per entrambe le parti. L’inquilino, infatti, rischia il pignoramento dei beni. Oltre ad una cartella esattoriale con tutte le somme da corrispondere. Stessa situazione se c’è un contratto registrato ma con una cifra diversa dalla mensilità sottoscritta. Per il proprietario, invece, si parla di un ravvedimento operoso.
Il proprietario deve registrare il contratto entro 30 giorni dalla stipula. In caso di mancata registrazione si considera l’atto come in “nero”. Ovviamente, come detto, le conseguenze sono a carico anche dell’inquilino. In caso di scoperta della negligenza, il proprietario può avanzare la richiesta di pentimento operoso. In sintesi, la registrazione può avvenire anche in ritardo.
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In questo caso, l’azione di pentimento operoso non è solo per ridurre le sanzioni. Ma anche avere degli sconti per la pressione fiscale a seguito della violazione scoperta. Se il ritardo della registrazione va oltre i 30 giorni si parla di una sanzione del 6%. Se si va oltre i 90 giorni la sanzione è del 12%. Mentre se il ritardo è di oltre un anno la sanzione sale al 15%.
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