Molti si saranno chiesti come si lavora in un ristorante stellato. La risposta che andrete a leggere vi lascerà davvero senza parole.
Sempre di più, in televisione, vediamo programmi sulla cucina. A farne da padrone sono chef stellati che hanno un seguito davvero impressionante. Di loro, professionalmente, si conosce tutto. I loro ristoranti sono famosissimo e le loro brigate note.
Molti si saranno chiesti come si lavora in un ristorante stellato. Essere in una brigata da ristorante stelle Michelin non deve essere affatto facile. E sembra essere proprio così. Tra le tante storie raccolte da Il Fatto Quotidiano, l’ambiente ricorda fortemente quello di un altro programma di cucina: Hell’s Kitchen.
Abbiamo spesso sentito ristoratori lamentarsi di scarsi risultati nella ricerca di personale. Molti hanno parlato di giovani non disposti a lavorare e che preferiscono di percepire il Reddito di Cittadinanza. Dall’inchiesta del Fatto, però, emerge un quadro allarmante e sconcertante. Le tante storie raccontante fanno capire che, al momento, l’ambiente è davvero in una situazione drammatica.
Come si lavora in un ristorante stellato?
Ogni volta che vediamo un programma di cucina immaginiamo un lavoro, si critico ma soddisfacente. In parte è così ma per molti, lavorare in uno stellato è stato davvero difficile. Un clima militaresco fatto di umiliazioni. Un lavoro che che iniziava alle 9.30 e finiva verso le 2 di notte, come ha raccontato Dario. Orario massacranti che incidono sia sul fisico che sulla psiche.
Molti ragazzi hanno finisco la loro esperienza con la sindrome di burnout. Questa emerge in persone che sono sotto pressione dal punto di vista lavorativo. Sembra quasi un Hunger Games in cui chi è più forte psicologicamente “vince”. Come possiamo vedere, una “competizione” che lascia degli strascichi psicologici.
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Le tantissime storie raccolte dal quotidiano fanno capire come la situazione sia quasi al limite. Stage da 200 euro con ragazzi destinati a fare tutto come se fossero assunti. Ambienti opprimenti che hanno portato, molti, ad emigrare all’estero. Lo ha fatto Giacomo che si dice soddisfatto dalla scelta. All’estero ha trovato uno stipendio degno, tutele e benefit. Cosa che mancano in Italia. Insomma, da quanto letto la situazione italiana sembra davvero drammatica. Troppo facile lamentarsi dei giovani se non si concedono le giuste condizioni. Alla fine, possiamo dire, che non si vive solo di sorrisi e pacche sulle spalle.