È morto all’età di 81 anni Ennio Doris, il fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. La notizia è stata data dalla moglie e i figli.
Questa mattina il mondo dell’imprenditoria piange la scomparsa di Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Aveva 81 anni ed era considerato come una delle personalità più importanti e di spicco all’interno della finanza italiana.
La notizia del decesso è stata data dalla moglie Lina Tombolato e dai figli, Massimo e Sara, che lo hanno reso nonno di sette nipoti. La sua è stata una vita piena di soddisfazioni personali e successi professionali.
Nel 1992 ha goduto della prestigiosa Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, mentre nel 2002 è diventato Cavaliere del Lavoro ed ha ottenuto il Master honoris causa in Banca e Finanza della Fondazione CUOA.
Oggi Banca Mediolanum è guidata da Massimo Doris, il figlio di Ennio, che è diventato l’amministratore delegato nel 2008. Un passaggio di testimone che ha fatto bene all’azienda, facendola diventare uno dei principali player all’interno del mercato bancario italiano ed europeo.
Ennio Doris, il saluto di Berlusconi: “mi mancherà moltissimo”
La morte ha colpito anche l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. I due erano grandi amici e colleghi. Si sono incontrati nel 1982 a Portofino e da quell’incontro è nato il Programma Italia di Doris, sostenuto dal Gruppo Fininvest. Da quel momento inoltre nasce l’idea di portare avanti un nuovo modo di fare banca, più innovativo e vicino alle persone.
Programma Italia verrà sostituita nel 1997 da Banca Mediolanum, che è considerata la più innovativa banca telematica d’Italia. La particolarità è che è nata senza sportelli, proprio grazie all’idea di Doris. In breve è un servizio di home banking da fare con telefono e il teletext con il televisore di casa.
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“Ci ha lasciato Ennio Doris, un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano. – scrive Berlusconi sui social – Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Un mio grande amico. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. – poi l’abbraccio ai figli e alla moglie – A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto”.