Michele Merlo, la sconcertante verità: poteva salvarsi?

Si continua a parlare della morte prematura di Michele Merlo, ma questa volta per vie legali. I genitori hanno assunto un legale per capire cosa è accaduto per davvero in quei giorni. 

Michele Merlo (Instagram)
Michele Merlo (Instagram)

Michele Merlo è morto all’ospedalale Maggiore di Bologna lo scorso 6 giugno, a causa di un’ischemia cerebrale dovuta a leucemia fulminante. È stato un evento che ha sconvolto tutti, sia nel mondo dello spettacolo sia tra le persone comuni.

Non solo perché il giovane cantante aveva partecipato a due talent show molto seguiti dal pubblico, come X Factor (dove era stato escluso ad un passo dai Live) e Amici (dove era riuscire a fare un percorso netto, arrivando quasi in finale), ma per la giovane età.

Michele, infatti, aveva 28 anni quando è deceduto, lasciando amici, colleghi, conoscenti e fan senza parole. In questi mesi in molti hanno ricordato l’ex allievo della scuola di Canale 5, tra tutti la cantante Emma Marrone che è stata una parte fondamentale per Merlo nel talent show, visto che lo ha aiutato durante la fase finale del programma.

A cinque mesi dal tragico evento, si continua a parlare di Michele. Ma questa volta la parola è passata al legale della famiglia Merlo che vuole scoprire a tutti i costi che cosa sia davvero successo in quei giorni e se il giovane artista poteva salvarsi.

Morte di Michele Merlo: le indagini si spostano in Veneto

I genitori del ragazzo hanno un solo obiettivo: scoprire la verità. Per il padre Domenico, che tempo fa aveva lasciato toccanti parole, e la madre Katia adesso l’importante è capire che cosa sia accaduto e portare alla luce tutti gli eventuali errori che sono stati fatti.

Per il momento è ancora presto per capire, quello che possiamo dire però è che le indagini della Procura di Bologna non hanno riscontrato delle responsabilità mediche. I medici a Bologna non potevano fare nulla per salvare Michele. Ma qualcosa continua a non quadrare e per questo le indagini si sono spostate in Veneto.

Pare che a maggio Michele si era presentato a Rosà, in provincia di Vicenza, e a Cittadella, in provincia di Padova. Nessuno dei due ospedali aveva capito cosa avesse Merlo,si legge su Il Messaggero,  eppure le sue condizioni erano gravi. Per questo adesso si indaga per omicidio colposo. Il fascicolo è stato passato all Procura di Vicenza che dovrà ripartire con le indagini.

Michele Merlo poteva salvarsi? Le parole dell’avvocato di famiglia

Michele in quei giorni si era presentato al Pronto soccorso di Cittadella lamentando dolori e un ematoma alla gamba. Dopo tre ore di attesa, aveva deciso di lasciare l’ospedale e recarsi dal medico associato di famiglia e l’ematoma gli fu massaggiato con una pomata.

Una perizia ha rivelato che se entro il 27 giugno Michele fosse stato sottoposto ai classici esami del sangue, ci sarebbero stati degli avvertimenti sul suo stato di salute. Gli esami avrebbero portato in luce un’emopatia acuta.

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Per questo motivo adesso la palla è passata al legale della famiglia Merlo, l’avvocato Marzo Dal Ben. “Michele presentava un ematoma diffuso sulla gamba che non era certo riconducibile ad una botta, vista la dimensione. – ha detto il legale – Ora attenderemo di capire il da farsi. I genitori non cercano colpevoli. Vogliono solo la verità su quanto accaduto”.

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