Anche i supermercati non vivono una situazione felice. Molti potrebbero pensare sia colpa del Covid. Il problema è che non è così, tutto parte da più lontano.
Il periodo pandemico ha portato tantissimi danni. In questo discorso rientrano anche le tante chiusure dei supermercati. Questi hanno sempre preso più spazio all’interno delle nostre vite. Andando a sostituire i piccoli negozietti di quartiere. Ma, ora, stanno vivendo un momento molto difficile.
Si pensi, come riportato da today.it, all’annuncio fatto da Carrefour. L’azienda ha parlato di 800 esuberi, tutti su base volontaria. Nel comunicato si fa riferimento sia al costo del lavoro ma anche al calo del fatturato. Carrefour è solo un esempio ma, nell’ultimo periodo, ci sono stati diversi casi. Il covid ha solo in parte accelerato un processo che era già in atto.
Insomma, tra calo dei consumi e acquisti online la situazione dei supermercati si è fatta sempre più pesante. Si pensi che dal 2013 al 2020 più di 53 mila negozi hanno chiuso l’attività. E questo non può essere solo colpa della pandemia. Andiamo ad analizzare nel dettagli i motivi della profonda crisi.
L’avanzamento delle nuove tecnologie non è stato seguito da tutti. Nel caso specifico, molti supermercati hanno fatto fatica ad adeguarsi virtualmente. Inoltre, le operazioni online non garantiscono alti introiti. Per questo il salto, per alcuni, è stato fallito. La sfida delle aziende, come spiega La Stampa, è quella dell’omnicanalità. Sarebbe, quindi, il modo di collegare il lato fisico con quello digitale. Tutto davvero molto complicato. I rincari, poi, hanno fatto il resto.
Con la pandemia, i consumatori hanno iniziato una caccia al risparmio profonda. Per questo motivo non si fermano solo al supermercato di fiducia ma possono anche fare la spesa ad un negozio vicino casa. Insomma, da come possiamo immaginare il corso era iniziato da prima del covid.
Una cosa da non sottovalutare sono le tante catene presenti nel nostro territorio. Cosa che ci differenzia dall’estero, in cui le grandi catene hanno una porzione di mercato più ampia. La mappatura delle catene ci viene fornita dall’Industry Book 2019 di UniCredit.
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Al Nord Ovest troviamo iper e superstore, nel Nord Est e Centro si sfruttano i supermercati. Al Sud e sulle Isole si preferiscono, soprattutto negli ultimi anni, i discount. Questo fa capire come basti davvero un nulla per mettere in difficoltà una azienda. E, con il passare del tempo, chi non si adegua ai cambiamenti potrebbe sparire.
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