Uno dei protagonisti che hanno appassionato gli spettatori di Vite al limite c’è Michael Blair. Vediamo il suo percorso ed il cambiamento.
Tra le trasmissioni più viste c’è il docu reality di Real Time Vite al limite. Gli spettatori seguono sempre con grande interesse le storie dei protagonisti che hanno dei vissuti particolari legati ad una grave obesità che condiziona gravemente il loro stile di vita.
Ogni individuo che decide di partecipare al programma si reca alla famosa clinica di Houtson, in Texas, dove c’è il Dr. Nowzaradan. Il noto medico, per riuscire a fare l’intervento chirurgico del bypass gastrico, prescrive una dieta drastica che bisogna seguire alla lettera.
Tra le storie dei protagonisti del docu reality che hanno coinvolto le persone c’è quella di Michael Blair. Vediamo come sta oggi oggi l’uomo e come è riuscito a fare il cambiamento che desiderava.
Vite al limite, la storia di Michael Blair
Michael, quando è entrato nel programma, ha raccontato che era sposato ed aveva due figli. Ha ammesso che trascorreva le giornate mangiando, un’abitudine iniziata quando era solo un bambino, quando suo padre se n’è andato e lui e sua madre si sono trasferiti dai nonni materni. In questo periodo ha messo molti chili.
Qui è iniziato un circolo vizioso: depresso e imbarazzato dalle sue dimensioni, ha trovato nel cibo il conforto che gli serviva. Le cose sono peggiorate quando a 11 anni è stato molestato. Durante gli anni del liceo è stato preso in giro ed è stato vittima di bullismo.
Il matrimonio con Kimberly, all’inizio lo ha aiutato a lottare contro le cattive abitudini alimentari, ma non hanno mai ottenuto i risultati sperati. Anche perché un incidente automobilistico ha provocato dei traumi interni tanto da rendere impossibile un intervento di bypass gastrico. Superati i 260 chili, Michael ha deciso di rivolgersi alla clinica del Dr. Now per cambiare il suo stile di vita.
Come sta Michael Blair oggi?
Oltre alla cicatrice interna nell’addome, il Dr. Now scoprì anche che Michael aveva una grave ernia che colpiva le pareti dello stomaco. L’unica soluzione per Michael era perdere abbastanza peso da consentire un intervento chirurgico per riparare l’ernia.
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Durante il quale il dottore avrebbe cercato di spostare una quantità significativa di tessuto cicatriziale. Solo dopo il successo di queste procedure si poteva valutare di mettere il bypass. Nonostante le difficoltà iniziali, Michael è riuscito a perdere peso e a fare l’intervento.