L’Italia è pronta a fare spazio nella propria cucina alla carne di coccodrillo. Un alimento particolare e dal costo molto alto. Ecco dove è già possibile trovarla.
L’Italia, anno dopo anno, ha sempre ospitato cibi esotici. Oggi il cibo giapponese e quello cinese è al pari di molte specialità italiane. Tantissimi mangiano cibi orientali. Ed è proprio in questa ottica che va a posizionarsi la scelta dell’Italia di dare il via libera alla carne di coccodrillo.
Il Ministero della Salute ha comunicato in prima persona l’ingresso in Italia. Lo ha fatto, facendo riferimento alla legislazione UE. Così ha aperto un nuovo capitolo sia sul versante culinario sia su quello commerciale.
In Italia, però, non sarà la prima volta che vedrà questa carne. Il precedente è datato 2015, nell’occasione dell’Expo. La carne di coccodrillo era presente allo stand dello Zimbabwe. Con la nuova comunicazione sarà possibile importarla dal paese africano, dalla Svizzera, dal Vietnam e dal Sud Africa. Vediamo ora dove è già possibile trovarla e quanto cosa.
Carne di coccodrillo: quanto costa e dove si può trovare
La novità nel territorio italiano è appena stata comunicata. Ci vorrà del tempo per avere una disponibilità importante. Però, a Milano, esiste un locale chiamato Tripburger che nel menù ha già l’hamburger di coccodrillo. Questo locale si presenta proprio come un viaggio. Infatti, è possibile trovarci anche quello di canguro, maialino iberico e molte altre specialità.
La carne di coccodrillo è una carne bianca e pregiata. Il prezzo non può essere che alto dato che si tratta di un prodotto importato. Si pensi che 1 chilo di carne, secondo quanto riportato da “Conto Corrente Online”, può avere un prezzo di circa 150 euro. Comprensibile dato che siamo davanti ad un prodotto di estrema qualità. Un alimento che non può capitare di essere consumato tutti i giorni.
LEGGI ANCHE >>> Alimentazione, quali sono i falsi miti? La risposta arriva dalla scienza
Naturalmente i controlli saranno accuratissimi. Le verifiche saranno in grado di scongiurare sia la Trichinella che la Salmonella. Le ispezioni dovranno essere fatte prima e dopo la morte del rettile. Per aver la possibilità di importazione, ci sarà bisogno di un certificato sanitario dal momento dell’ingresso dell’Unione Europea.
