Alcuni lavoratori avranno, da qui a breve, davvero di che gioire. Nella loro busta paga sono attesi cambiamenti che regaleranno non pochi sorrisi.
Finalmente un barlume di speranza in quella che sembra davvero una valle di lacrime. Ci riferiamo alla crisi economica e alle condizioni della media delle famiglie italiane. Qualcuno potrà tornare a sorridere.
Viviamo un momento difficilissimo, acuito dai mesi del Covid e sfociato in aumenti vertiginosi che hanno messo in ginocchio milioni di persone.
Alcune categorie di lavoratori potranno tirare un sospiro di sollievo. Certo, un piccolo aumento nella busta paga mensile non ti cambia la vita, ma tutto questo forse va visto anche come un segnale di speranza.
E’ anche vero che tanti altri lavoratori, esclusi da questo provvedimento che vi stiamo per raccontare, rimarranno a bocca asciutta.
95 euro in più in busta paga: per alcuni un sospiro di sollievo
L’accordo raggiunto dai sindacati riguarda in particolare il rinnovo di contratto di una determinata categoria di lavoratori dipendenti. Si stima ammonti a circa 50 mila unità.
Effettuando il rinnovo, questi lavoratori avranno a disposizione circa 95 euro in più al mese in busta paga, per 13 mensilità, pari a circa 1235 euro in più all’anno.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta e a quali categorie di lavoratori è rivolto.
Vediamo a quali categorie di lavoratori è rivolto il bonus in busta paga da 95 euro. Il rinnovo contrattuale che porterà l’aumento in busta paga riguarda i lavoratori dipendenti da enti e autorità ecclesiastiche aderenti all’Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica (Agidae).
I lavoratori coinvolti devono svolgere attività nei servizi socio sanitari, socio assistenziali educativi e nell’area accoglienza e di servizi nelle attività turistiche, culturali e sportive.
95 euro in più in busta paga: ecco chi sono i lavoratori fortunati
Il raggiungimento dell’accordo contrattuale è stato accolto con entusiasmo da numerosi sindacati, si attende ora il responso di lavoratori e lavoratrici.
La proposta contrattuale avanzata dalle parti sociali, ha posto degli aggiornamenti su alcune questioni contrattuali.
- Il capitolo del mercato del lavoro, con l’inserimento della clausola di stabilizzazione di almeno il 25% del personale a tempo determinato. Ciò avviene nel caso in cui il datore di lavoro deroghi ai 24 mesi previsti dal decreto Dignità;
- Il sistema di classificazione del personale, con la creazione di una nuova categoria “D2”, in cui verranno collocati psicologici, assistenti sociali e pedagogisti, attualmente collocati in categoria “D1”;
- Sul fronte tutele e diritti, per la prima volta in un contratto del terzo settore, è stata convenuta l’integrazione al 90 per cento della maternità obbligatoria;
- Sul capitolo dell’assistenza sanitaria integrativa l’ipotesi di accordo conferma il contributo di 5 euro per assistenza sanitaria integrativa. Ciò avviene a carico delle strutture ed introduce un contributo di 2 euro a regime a carico del lavoratore per giungere all’erogazione di prestazioni di Long Term Care.
L’accordo con i sindacati, i dettagli
A quel che si apprende l’ipotesi di accordo di rinnovo contrattuale, che avrà vigenza triennale 2020/2022 con la clausola dell’ultravigenza, definisce un aumento complessivo a regime di 95 euro.
Accade su livello medio C2 per 13 mensilità riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche.
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L’aumento sarà erogato in due tranche, rispettivamente da 50 euro nella busta paga di dicembre 2021 e 45 euro nella busta paga di dicembre 2022.
L’aumento salariale, con un monte salariale di 1.235 euro per il livello medio, corrisponde ad un incremento tabellare del 5,9% sul tabellare attualmente applicato al personale.