E’ stata finalmente presa dal giudice la decisione in merito alle accuse di evasione fiscale al cantante Gigi D’Alessio. Era stata chiesta una condanna fino a 4 anni.
Uno degli artisti italiani più apprezzati in Italia ha passato un brutto periodo. Gigi D’Alessio, infatti, era stato accusato per evasione fiscale dopo essere finito nel mirino della Procura di Roma. Il cantautore partenopeo ha lasciato Napoli da diversi anni e vive nella sua villa della Capitale da lungo tempo.
Il Pubblico Ministero incaricato delle indagini aveva chiesto al giudice una condanna fino a 4 anni di carcere per aver frodato il fisco per 1,7 milioni di euro. Gli eventi a cui si riverisce la Procura della Capitale risalgono al 2010, secondo cui l’artista partenopeo avrebbe eseguito una dichiarazione fiscale falsa, “omettendo di indicare elementi attivi di reddito per 6 milioni di euro ed evadendo l’IRES per 997 mila euro e l’IVA per 770”.
Oltre a Gigi, sono state coinvolte nell’inchiesta altre quattro persone. Si tratterebbe di un socio e tre legali della Gdg Productions, riconducibile proprio al cantante. Dopo giorni in cui l’opinione pubblica si è divisa, finalmente è arrivata la decisione del giudice che ha assolto il cantante perché il fatto non sussiste. Vediamo nello specifico.
Gigi D’Alessio assolto dalle accuse di frode: Il fatto non sussiste
Quelli appena passati sono stati giorni complicati per l’artista partenopeo. Ma è tutto bene quel che finisce bene. Infatti, il cantante e futuro padre per la quinta volta è stato assolto dal tribunale monocratico di Roma per le accuse dei reati fiscali.
La sentenza è arrivata proprio questa mattina, martedì 9 novembre 2021, dove era prevista la decisione in merito alle indagini del 2018, sull’ipotesi di evasione fiscale di circa 1,7 milioni di euro. Come abbiamo detto, l’accusa aveva chiesto una condanna per Gigi fino a 4 anni di carcere.
Fin dall’inizio delle indagini, però, l’artista partenopeo si è sempre dichiarato totalmente estraneo ai fatti che lo volevano coinvolto. “Sono convinto che l’atto che mi è stato notificato sia un atto a tutela – aveva detto qualche tempo fa – che mi consentirà di dimostrare, nelle opportune sedi, la mia totale estraneità a fatti che non mi sono ancora chiari e noti”. Alla fine la sentenza ha dato ragione a Gigi D’Alessio.