Jean Todt ha parlato della situazione di Michael Schumacher, dicendosi felice anche dall’approdo di Mick in F1. Ecco le sue parole.
Il mistero che avvolge la vita di Michael Schumacher cattura sempre l’attenzione degli appassionati di F1. Il sette volte campione del mondo, leggenda della Ferrari e del Circus in generale, è stato vittima di un terribile incidente sulle nevi di Meribel il 29 dicembre 2013, ovvero quasi otto anni fa.
Un periodo di tempo lungo, troppo lungo, in cui le notizie rilasciate dalla famiglia si contano sulle dita di una mano. A metà 2014 venne annunciato che il Kaiser di Kerpen era uscito dal coma, per poi essere trasferito nella sua residenza in Svizzera dove viene seguito da un équipè di medici costantemente. Stando alle ultime informazioni, Michael dovrebbe essere stato nuovamente trasferito, in una residenza situata sull’Isola di Maiorca.
I personaggi che possono visitare il grande Schumacher sono davvero pochi, ma uno di questi è Jean Todt, presidente della Federazione Internazionale ed amico fraterno di Michael. I due hanno lavorato dal 1996 al 2006 fianco a fianco, ovviamente in Ferrari, costruendo un team a dir poco imbattibile. Il manager francese ha rilasciato un’intervista al Daily Mail, in cui ha espresso le sue preoccupazioni sullo stato di salute del tedesco.
Michael Schumacher, Todt fa il punto della situazione
L’amicizia che lega Schumacher a Todt si evince anche dalla discrezione con la quale il transalpino ha sempre mantenuto il riserbo sulle sue condizioni. Ecco le sue parole al magazine britannico: “Riesco perfettamente a comprendere il comportamento della famiglia e dei suoi amici più intimi, lo vogliono proteggere e la gente deve capirlo“.
“Michael va lasciato in pace dopo quello che gli è successo. Sta lottando costantemente, con tutta la forza che ha in corpo per tentare di reagire“. Nel 2021, il figlio Mick è approdato in F1, in forze al team Haas dove sta facendo esperienza, in vista di future battaglie con team maggiormente competitivi.
Il ritorno del cognome Schumacher ha fatto felice Jean Todt: “Sono davvero contento per Mick, l’arrivo in F1 è un traguardo importante. Il suo lavoro lo sta svolgendo alla grande, anche se spero che presto avrà a disposizione una vettura più competitiva. Mi compiaccio anche del fatto che l’altra figlia di Michael, Gina Maria, abbia trovato la sua passione nei cavalli“.
Il rapporto fraterno che lega l’ex pilota ed il chairman della FIA è un qualcosa di commovente e, probabilmente, di eterno. Guardando al passato, non possiamo non commuoverci ripensando agli abbracci tra i due al termine di ogni gara vinta. L’immagine più significativa è forse quella legata a Suzuka 2000, quando uno Schumacher stremato si abbandonò tra le braccia di Todt.
Come raccontato dopo la gara, i due, sul podio giapponese, si dissero: “Niente sarà più come prima“. In quella corsa infatti, il Kaiser aveva riportato il mondiale alla Ferrari dopo 21 anni di attesa, dando il via ad una striscia di successi che sarebbe durata sino alla fine del 2004. Dopo di loro, la rossa non è più stata la stessa.
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Todt ha continuato a svolgere il ruolo di team principal sino al 2007, portando a casa il titolo con Kimi Raikkonen. Dopo il suo addio, gli altri boss del Cavallino non hanno mai più portato a casa l’iride dedicato ai driver, con Stefano Domenicali iridato tra i costruttori nel 2008. Un digiuno, quello in cui è crollata la Scuderia modenese, che non sembra voler terminare. Le speranze per il futuro, viste le prospettive e le reali capacità di questo team, non appaiono troppo ottimistiche. Ed i tifosi attendono da troppi anni.