Il governo Draghi pensa di prorogare per due anni il contratto di espansione per la pensione anticipata. Ecco di cosa si tratta e chi può richiederla.
La legge di Bilancio 2022 Draghi-Franco, nell’articolo 63, ha portato il nostro governo a discutere su alcune misure da adottare in previsione del prossimo anno. Nella nuova manovra di Palazzo Chigi, c’è stato anche un capitolo importante che riguarda il sistema previdenziale.
La nuova legge ha predisposto che “Quota 100” è stata definitivamente archiviata in favore di “Quota 102”. Inoltre, prevede che il contratto di espansione potrebbe vedere una proroga si due anni. Una misura che è stata rilanciata dal governo italiano dietro il successo delle adesioni.
Il fondo messo a disposizione del governo italiano è di 600 milioni di euro. Una somma che in sostegno dei lavoratori che accompagnano i dipendenti delle imprese che hanno almeno 62 anni di età. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
Pensioni, cos’è il contratto di espansione?
Con la Legge di Bilancio 2022, le persone che possono richiedere la pensione anticipata si amplia ulteriormente. Includendo non solo le grandi imprese, ma anche quelle medio-piccole, ovvero quelle che hanno dipendenti con un numero minino di 50, o le aziende in crisi.
Il contratto di espansione, nato come sperimento nel 2019-2020, è stato prorogato prima per il 2021 e adesso per altri due anni. Aiutando i dipendenti ad uscire dal lavoro previo l’accordo tra l’impresa e il sindacato, andando in pensione 5 anni prima dei requisiti normali del sistema pensionistico: età fissata a 67 anni.
In questo modo, la persona che beneficia del contratto può andare in pensione 60 mesi prima ed avere lo stesso assegno pensionistico che gli spetterebbe dopo 5 anni. Nel frattempo le imprese possono far uscire dall’attività persone con una certa anzianità e rinnovare il personale.
Chi può richiedere la pensione anticipata?
Chi intende firmare il contratto di espansione deve essere essere un dipendente con meno di 2 anni dal decorrere della pensione. Sia per quanto riguarda la pensione di vecchiaia che quella anticipata. Deve, inoltre, avere non meno di 62 anni.
Il calco dell’indennità mensile, ovvero delle tredici mensilità che spettano al lavoratore che vuole andare in pensione, verrà fatto dall’Inps. L’assegno che riceveranno sarà cumulabile con qualsiasi altro reddito percepito da altre attività lavorative.