Covid, svolta decisiva contro il virus: arriva la pillola

Un nuovo farmaco antivirale potrebbe diventare il primo metodo orale per contrastare il virus del Covid-19. Degli studi hanno dimostrato la sua efficacia. 

Pillola Molnupiravir anti Covid-19 (AdobeStock)
Pillola Molnupiravir anti Covid-19 (AdobeStock)

Il farmaco antivirale Molnupiravir è prodotto da Merck & Co (MSD al di fuori dagli Stati Uniti e Canada). Potrebbe diventare il primo metodo orale per un possibile trattamento per il Covid-19. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che può ridurre il rischio di ricovero o morte nei pazienti di nuova diagnosi.

E’ stato sviluppato dal colosso farmaceutico Merck e in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics. La pillola Molnupiravir potrebbe essere utilizzato insieme ai vaccini. Per migliorare l’accessibilità al trattamento del coronavirus e aiutare i paesi a gestire la pandemia in tutto il mondo.

“Con il virus che continua a circolare ampiamente. E poiché le opzioni terapeutiche attualmente disponibili sono infuse e/o richiedono l’accesso a una struttura sanitaria. – è stato dichiarato – Sono assolutamente necessari trattamenti antivirali. Che possono essere assunti a casa per tenere le persone fuori dall’ospedale”. Da qui la nascita della pillola.

Covid-19, di cosa si tratta la pillola Molnupiravir?

In un recente studio clinico internazionale ha visto 775 persone non vaccinate e ad alto rischio sottoporsi al test. E’ stato dimostrato che il farmaco riduce di circa la metà il rischio di ospedalizzazione o morte. I dati rilasciati da Merck hanno anche mostrato che Molnupiravir è efficace contro le varianti del virus.

Sviluppato inizialmente come potenziale trattamento per l’influenza. Molnupiravir agisce impedendo al coronavirus di moltiplicarsi e distruggere più cellule. Una volta metabolizzato dall’organismo, incorpora elementi costitutivi simili all’RNA. Che interrompe la replicazione creando mutazioni in modo che il virus non possa più diffondersi.

A seguito dei risultati positivi della sua sperimentazione, Merck sta cercando l’autorizzazione all’uso. Sta cercando, infatti, risposte dalla Food and Drug Administration. Molti paesi dell’Asia-Pacifico stanno già ordinando l’acquisto del farmaco. Nel frattempo il Regno Unito è il primo paese a dare il via libera all’uso.

LEGGI ANCHE >>> I vaccini per il COVID-19 sono sicuri? Ecco la risposta degli esperti

L’azienda che produce il farmaco Merck intende produrre 10 milioni di cicli di trattamento entro la fine del 2021. Con più dosi che dovrebbero essere prodotte nel 2022. Una notizia che potrebbe rivoluzionare il sistema sanitario delle nazioni che stanno combattendo contro il virus.

Gestione cookie