Sono davvero a rischio “estinzione” i bancomat tradizionali presenti all’esterno e all’interno degli Istituti di Credito? Ci pensano le farmacie italiane a porre rimedio a tutto questo.
Il cambiamento, a volte anche radicale, per non dire sorprendente, è davvero dietro l’angolo. Con l’ulteriore radicale modifica della “gestione” dei contanti, che passerà dal 1 gennaio 2022 da 1999 a “sole” 999 euro, si mette in atto l’ennesimo “capovolgimento” dell’economia nazionale. Lo Stato, di concerto con il Fisco, nella serrata lotta all’anti-riciclaggio, decide, forse involontariamente ma lo fa, di inferire un colpo pesante agli sportelli Atm. Si viaggia sempre di più verso la necessità, da qui ai prossimi 10 anni, di gestire tutto, anche il minimo pagamento, con operazioni on line.
La trasformazione radicale del denaro contante: il nuovo corso parte dalle Farmacie
Il contante circolerà sempre meno, è un dato di fatto. Anche per un regalo a un figlio, dai mille euro in poi, si dovrà fare affidamento al bonifico, all’operazione “tracciabile”.
Fino a quando però non arriveremo a quella che si annuncia, nel vero senso della parola, come una operazione di trasformazione epocale, ci pensano bene le farmacia a porsi come “spartiacque”. Come strumento di equilibrio tra un presente pieno zeppo di innovazioni ancora da digerire e un futuro che non riusciamo a immaginarci. Quando magari il denaro contante sarà eliminato del tutto, chissà se accadrà davvero.
Parte infatti il progetto Farmacash. Avete capito bene, sportelli per prelevare contanti all’interno delle farmacie.
Questo non ce lo aspettavamo di certo, anche se le farmacie hanno subìto una modifica radicale negli ultimi anni. Ci eravamo abituati alla vendita di cosmetici, prodotti per igiene personale. Ma mai ci saremmo immaginati che in farmacia avremmo potuto trovare pasta, olio, biscotti. Anche qui naturalmente siamo nel ramo della salute. Si tratta di prodotti per celiaci, di materie prime per soggetti con intolleranze. Ma nelle farmacie “supermercato” impazzano anche i prodotti per le diete. L’alimentazione, quindi, sembra diventata quasi appannaggio totale dei farmacisti italiani.
Ma perché Farmacash, di base in Umbria, e pronta a investire in ben 20 comuni italiani del nord, ha scelto le farmacie? Perché la farmacia italiana è diventata appunto “luogo sociale di frequentazione di massa”. Perché non esiste persona che non faccia tappa nella farmacia sotto casa almeno 1-2 volte alla settimana. E non solo per ragioni di salute.
Come detto ieri ci si recava per le medicine, oggi per gli spaghetti di mais senza glutine, domani lo si farà per prelevare contanti. Incredibile ma vero.
Ma cosa sta succedendo in Italia con quella che sembra una drastica diminuzione degli sportelli atm per prelevare contanti? Davanti a una situazione che ha visto calare la presenza di filiere bancarie e di bancomat sul territorio, il progetto “Farmacash” è partito con la Regione Umbria che ha deciso di avviare questa iniziativa, ancora in fase sperimentale, ma che in breve tempo potrebbe essere proposta sull’intero territorio nazionale.
Prelevare contante in farmacia: ora è possibile. Si comincia dall’Umbria
Non stupisce che il progetto Farmacash, basato appunto sulla diffusione di sportelli automatici all’interno delle farmacie, sia nato proprio in Umbria.
L’intento, come spiega il sito web, è quello di offrire una “rete capillare di servizi Atm, di pagamento e assicurativi, per far fronte alla progressiva diminuzione dei punti di servizio sul territorio e favorire la pedonalizzazione della farmacia come punto di riferimento per il cittadino”.
In altri termini, se il progetto – ancora in fase di sperimentazione e attuato tramite la startup Innovacash srl, controllata da Farma Service Centro Italia – avrà successo, si potranno nello stesso tempo acquistare medicine o cosmetici e ritirare denaro o pagare bollette. “Tante farmacie, soprattutto nei piccoli Paesi, ci segnalavano che molti clienti entravano in cerca di un bancomat da cui prelevare contante e da lì ci è venuta l’idea” spiega alla stampa Franco Baldelli, managing director di Innovacash.
LEGGI ANCHE >>> Carta acquisti, ci siamo: quando arriva il pagamento di novembre
Dopo il test di Perugia, dove al momento sono consentiti solo i prelievi, Farmacash, a novembre, punta ad avviare la sperimentazione in una ventina di farmacie del centro Italia, con tutti i servizi attivi. “Per la fine dell’anno – prevede Baldelli – contiamo di proporci sull’intero territorio nazionale. Il successo dipenderà da noi ma sarà importante seguire l’evoluzione del mercato e dell’economia, dal momento che la carenza di chip si sta facendo sentire anche nel nostro settore”.