L’INPS, qualora si rispettino particolari condizioni, può versare 96 settimane di contributi a lavoratori e disoccupati: di cosa si tratta, condizioni e dettagli
Quando si parla di argomenti inerenti l’economia, l’attenzione di molti è sempre molto alta, poiché tali temi sono di interesse generale, come avviene nel caso ad esempio della pensione e dei contribuiti: quando l’INPS potrebbe versare 96 settimane di contributi, requisiti, condizioni e dettagli.
Come noto, l’accesso alla pensione richiede particolari requisiti sia in termini anagrafici che contributivi; gli aspetti da considerare riguardano l’età pensionabile e gli anni di contribuiti.
I lavorativi ottengono un assegno pensionistico più alto in relazione all’anzianità contributiva. Ecco che per tutti diventa importante accantonare, per così dire, il maggior numero di anni di copertura assicurativa così da alzare gli importi previdenziali.
Come spiega proiezionidiborsa.it, nel corso del periodo lavorativo potrebbero esserci dei periodi dove vi sia assenza di contributi, si pensi ad esempio a periodi di sospensione causate magari da disoccupazione, precariato o in seguito ad un ingresso nel mondo del lavoro avvenuto magari con un po’ di ritardo.
Ecco che, si legge, nel calcolo dei contributi versati per fare domanda di pensionamento, potrebbero esserci periodi non coperti.
INPS, contributi figurativi: condizioni e dettagli
Sono sempre di grande attenzione e destano sempre interesse argomenti e questioni relative a discorsi incentrati sull’economia o a proposito di pensioni e contributi.
Come si legge da proeizionidiborsa.it, l’INPS potrebbe versare 96 settimane di contributi a lavorativi e disoccupati in alcuni casi e dopo l’invio di una particolare domanda. Si tratta di una agevolazione che non riguarda soltanto, si legge, i periodi di allattamento, di congedo parentale o permessi Legge 104.
Dopo aver presentato la domanda, si potrebbe avere diritto all’accredito di 22 mesi di contributi figurativi.
Quest’ultimi spettano a lavoratori, operai, disoccupati ed apprendisti che danno comunicazione e presentano un determinato certificato medico. Qualora siano soddisfatte le condizioni, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale potrebbe riconoscere l’indennità di malattia in base, si legge su Proieziodiborsa.it, alla Legge 128/209.
L’Ente assicura la copertura assicurativa per malattia ai soggetti cui paga l’indennità; si legge che all’interno dell’intera carriera lavorativa – professionale, la persona in questione può ricadere sino ad un massimo di 96 settimane di contributi per malattia, non oltre i ventidue mesi.
Si legge ancora che il riconoscimento della contribuzione in questione avviene di solito in modo automatico, tuttavia la specifica istanza va presentata dalla persona in alcuni casi, quando ad esempio l’Ente non ha la disponibilità dell’intera documentazione inerente la richiesta di infortunio o di malattia.
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In questo caso sarà opportuno inviare la certificazione medica, le cartelle e i documenti che attestino la propria condizione al fine del riconoscimento della copertura.
A prescindere da tutto e in ogni caso, è opportuno ed importante informarsi e rivolgersi agli esperti e agli specialisti al fine di approfondire questa come altre questione importanti, chiarire ogni dubbio e conoscere i dettagli e le condizioni previste, tanto in generale quanto nel particolare della propria situazione.