Appassionati e incalliti guidatori fatevene una ragione: il nuovo aumento in arrivo sulla revisione auto non vi farà affatto sorridere.
In tempi di crisi i rincari non possono certo far piacere a chi non naviga certo nell’oro. E ci riferiamo alla maggior parte dei cittadini. Prima luce e gas con i colpi di scure inferti alle famiglie italiane. Per non parlare della nostra recente analisi su quanto costerà prelevare con il bancomat anche dallo sportello della propria banca. Stiamo parlando di un servizio che tutti gli istituti di credito garantiscono oggi a titolo gratuito. Non c’è da fare i salti di gioia, tutt’altro.
Non potevano essere risparmiati, da questo “tortuoso percorso” a piedi nudi sui carboni ardenti, anche gli automobilisti. E poi ci chiediamo perché nelle grandi città aumenta l’esercito di coloro che al lavoro preferisce recarsi con i mezzi pubblici.
Che l’auto stia diventando un bene per pochi, anzi per pochissimi?
Ma la revisione, si sa, che si adoperi tanto o poco l’automobile, è obbligatoria. Quello che nessuno si aspettava è l’aumento, l’ennesimo, nelle “povere tasche” dei contribuenti.
Siete pronti a un nuovo triste viaggio nel buio tunnel delle brutte notizie per i consumatori? Non lo facciamo apposta, ma la realtà è questa e noi abbiamo il dovere di raccontarvela.
Non c’è da sorridere per chi dovrà sottoporre la propria auto alla revisione da qui a fine anno. A partire dal 1° novembre 2021 la procedura a cui deve essere sottoposto periodicamente ogni veicolo cambia totalmente.
La prima volta va fatta quattro anni dopo l’immatricolazione, le successive vanno eseguite ogni due anni. Tutto questo avrà un costo maggiore rispetto a quanto accaduto finora. Il nuovo modus operandi è stato stabilito dal decreto di attuazione approvato dal Consiglio dei Ministri.
Sulla base di quanto definito dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili l’aumento è pari a 9,95 euro più IVA (per un totale 12,14 euro).
Ogni automobilista avrà la possibilità di decidere se effettuare la revisione presso la sede della Motorizzazione più vicina o presso un centro di revisione autorizzato.
A seconda della scelta la spesa da sostenere sarà differente. Nel primo caso il costo previsto sarà pari a 54,90 euro (prima era pari a 45 euro). Nel secondo, invece, si arriva addirittura a 78,96 euro.
La cifra è data dalla somma di: 45 euro + 9,95 euro di aumento + IVA al 22% + 10,20 euro come diritti di Motorizzazione + 1,78 euro per il bollettino postale.
La revisione non è altro che un controllo sul mezzo in circolazione, in particolare di tipo meccanico sui freni, alle sospensioni, alle luci, alla frizione, alle emissioni di gas. Il controllo deve essere effettuato con cadenza prestabilita in base alla cosiddetta anzianità del mezzo.
Inevitabilmente, nonostante la differenza evidente, la maggior parte degli utenti decidono di rivolgersi a un centro. Lo fanno perché i tempi richiesti per ottenere un appuntamento sono ridotti, ma anche perché spesso si ha un rapporto di fiducia con la sede scelta.
Il governo ha comunque deciso di venire incontro a chi si trova in difficoltà e può ritenere difficile dover sostenere anche la spesa prevista per la revisione auto.
È infatti stata decisa l’erogazione di un agevolazione ad hoc che prende il nome di “Bonus veicoli sicuri”, pari a 9,95 euro, l’equivalente quindi dell’aumento.
Il sostegno economico non viene concesso però in automatico. Il Governo si è infatti detto pronto a mettere a disposizione dei cittadini una piattaforma dedicata, che sarà accessibile direttamente o tramite una sezione inserita nel portale del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili.
Ognuno potrà presentare la propria richiesta registrandosi con Spid, Cie (Carta d’Identità Elettronica) o Cns (Carta Nazionale dei Servizi). All’interno del modulo sarà necessario indicare il numero di targa del veicolo, codice IBAN e indirizzo email.
Sulla base dei fondi erogati, a beneficiarne potranno essere 402.000 persone selezionate sulla base dell’ordine della presentazione della domanda. Insomma per pochi e non per tutti.
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L’aumento era stato deciso già un anno fa ma poi messo da parte essendo in piena pandemia. Ora, però, il rincaro è reso ufficiale ed andrà ad incidere sugli oltre 15 milioni di autovetture stimate circolanti nel nostro Paese. A supporto è stato destinato un bonus da 4milioni di euro che, però, calcolatrice alla mano andrà a coprire, come detto, solo 400mila revisioni ministeriali (poco meno del 3% del totale).
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