Pensioni e lavori usuranti, cambia tutto: quali sono, elenco e requisiti

Pensioni, cresce il numero dei lavori usuranti con la nuova legge di bilancio: di cosa si tratta, quali sono e i requisiti. Tutti i dettagli

Pensioni e lavori usuranti, cambia tutto: quali sono, elenco e requisiti
Pensioni (AdobeStock)

È sempre e comprensibilmente molto alta l’attenzione dei consumatori quando si parla di temi ed argomenti legati alle pensioni, a maggior ragione ancor di più se associati a questioni come i lavori usuranti: quali sono le modifiche in seguito alla nuova legge di bilancio? I dettagli sull’elenco, sui requisiti e sui nuovi raggruppamenti.

Con la nuova legge di bilancio, come si può leggere da lastampa.it, il numero delle professionalità che potranno beneficiare dell‘anticipo pensionistico e dunque lasciare prima il lavoro, salgono a quota 82.

Questo, il numero legato proprio alla suddetta legge di bilancio e alle modifiche che sono state rese a proposito della normativa sull’Ape sociale.

Quelle previste dalla legge erano 27 professionalità racchiuse in 15 raggruppamenti; a tale numero se ne vanno ad aggiungere 55.

Su lastampa.it, si legge che vi sono le prime trenta professioni indicata dalla commissione sui lavori usuranti che quelli che vengono definiti come codici “rossi” e “bianchi”, cioè lavori similari a quelli già indicati negli elenchi per un totale di venticinque mestieri.

Quali sono i nuovi raggruppamenti e quali i requisiti di accesso in relazione a pensioni e lavori usuranti?

Pensioni e lavori usuranti, raggruppamenti e requisiti, i dettagli

Un tema molto importante e che sta a cuore a tantissimi contribuenti, quello delle pensioni in relazione ai lavori usuranti, dopo le novità apportate dalla legge di bilancio e dalle modifiche alla normativa sull‘Ape sociale.

Vi sono, si legge su lastampa.it, ventitré raggruppamenti professionali compresi nella tabella A, con una riorganizzazione di coloro che potranno beneficiare dell’Ape sociale. Nella lista vi sono diverse professioni, quali ad esempio le maestre d’asilo, ma si legge che dal 2022 vi sarà spazio anche ai professori di scuola primaria e assimilati.

Ma vi entreranno a far parte anche magazzinieri, estetisti, coloro che sono addetti alla consegna merci, i lavoratori delle pulizie, coloro che conducono veicoli, macchinari mobili e di sollevamento, i lavoratori che svolgono attività operaie nel settore manifatturiero, dell’agricoltura e nel campo dell’edilizia.

I lavoratori che entrano a far parte dei raggruppamenti e che sono dunque in elenco, potranno lasciare anticipatamente il lavoro quando sarà stata raggiunta l’età di sessantatré anni con, si legge su lastampa.it, 30-36 anni di contributi, a seconda dei casi.

Gli interessati percepiranno un assegno ponte sino a quando non saranno raggiunti i requisiti per la pensione piena, a 67 anni.

Si legge che l’anticipo pensionistico può arrivare al massimo ad una cifra pari a 1550 euro lordi al mese per dodici mensilità all’anno.

Stando a quanto si legge, l’esecutivo avrebbe introdotto anche l’abolizione dei 3 mesi di stacco tra il termine della Naspi e la possibilità che la persona possa ricevere l’Ape social. In questo caso, si legge anche che rispetto a quanto avvenuto in passato, non sarebbe stato previsto un canale di uscita per i lavoratori “precoci”.

In tutti i casi e al di là di tutto, è importante ed opportuno confrontarsi e rivolgersi agli esperti del settore e specialisti, in modo tale da poter ricevere informazioni, chiarirsi ogni dubbio ed approfondire questa come altre tematiche, tanto in generale quando nel particolare della propria situazione, e seguire le indicazioni ricevute.

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