Il conto corrente è lo specchio fedele del proprio stile di vita. La frequenza delle entrate, quella delle uscite, la regolarità del pagamento degli eventuali addebiti.
Il nostro conto corrente, almeno quello principale, se ne abbiamo più di uno, rappresenta, agli occhi del Fisco, il quadro costantemente fedele delle nostre reali possibilità finanziarie. I movimenti in entrata sono certamente una componente importante: i nostri guadagni, la portata del nostro stipendio, e in particolare anche la provenienza periodica del denaro che arriva nelle nostre tasche. Che vita conduciamo? Quante spese abbiamo e quanto consumiamo di quello che ci arriva ogni mese? Siamo capaci di mantenere un equilibrio costante rispetto al binomio entrate-uscite?
A tutti questi quesiti dovremmo prima essere capaci di rispondere prima noi stessi, possedendo la capacità di comprendere la nostra reale situazione finanziaria, al fine di migliorarla se presenta delle falle pericolose. Consumiamo più di quanto ci entra in termini di denaro? E allora dobbiamo tagliare il superfluo il più possibile. Ci rendiamo conto che le entrate non pareggiano le uscite? E allora si accende la spia rossa del pericolo, dobbiamo rimediare e farlo prima possibile.
Conto corrente: lo specchio fedele del nostro stile di vita
Ma qui non parliamo della situazione difficile e complessa che tante persone stanno attraversando, immerse nel “mare magnum” di stipendi a singhiozzo, di entrate non sicure e di uscite invece certe e pesanti. Qui vi raccontiamo di quali rischi concreti corre chi non “movimenta” il suo conto, e magari per mesi lo lascia solo maturare in crescita, non prelevando mai contanti, non eseguendo mai bonifici. E soprattutto non avendo addebiti con la formula del rid in alcun modo. Il Fisco, sempre all’erta, comincia a porsi delle domande legittime e potrebbe cominciare a indagare in modo approfondito sul nostro stile di vita.
Da dove arrivano i fondi per il nostro sostentamento quotidiano, se non preleviamo mai? Come paghiamo le spese di tutti i giorni, sia quelle indispensabili e primarie, sia quelle per così dire legate al divertimento e allo svago?
La situazione potrebbe in divenire essere quanto meno “sospetta” agli occhi degli uomini del Fisco, soprattutto perché ci si comincerebbe a chiedere in che modo e da dove arrivano altre nostre entrate per vivere. Come si provvede alla propria sussistenza? Ci sono fondi e conti bancari esteri non denunciati in Italia? Soprattutto si deve comprendere bene, non solo da dove attingiamo alla nostra sussistenza, ma anche quale sia realmente il nostro stile di vita. Se diamo di fronte ad un soggetto che non “crea movimenti” sul suo conto principale, ma provvede solo ad accrescerlo, e conduce nel frattempo uno stile di vita “superiore alla media”, quanto meno il sospetto si farebbe sempre più fondato e allora potrebbero scattare le indagini. Molte volte partono anche per molto meno.
Nessun movimento in uscita sul nostro conto, il Fisco è sempre all’erta
L’ipotesi più frequente porta a sospettare che il contribuente disponga di denaro in nero o sporco con cui provvede alle necessità quotidiane. Utilizzando contanti di provenienza sospetta di cui si disfa per le contingenze, il correntista non erode il deposito bancario.
Una eventuale interrogazione del Fisco potrebbe imporre di giustificare l’assenza di prelievi per arrivare a comprendere le basi del proprio sostentamento. Si indagherebbe per capire se ci sono, nella vita del soggetto, presenze parentali tali da giustificare il suo reddito così alto. Se così fosse, in fondo nulla in contrario. Quanti di noi hanno sognato di vivere di rendita, magari con una famiglia alle spalle che pensa alle nostre necessità e non solo? Ma nel momento in cui venissero a mancare questi presupposti, dove si andrebbe a parare?
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In tal caso il Fisco dispone di strumenti sofisticati in grado di rilevare discrepanze evidenti fra il dichiarato e la capacità di spesa. Lo Stato, negli ultimi anni, ha rafforzato decisamente la sua macchina operativa per quanto riguarda il contrasto agli evasori. E quindi per arginare sia il mancato pagamento delle tasse, sia verificare eventuali altre operazioni illecite.