Con l’arrivo del freddo ritorna l’esigenza del riscaldamento: si può farlo senza gas risparmiando con alcune alternative?
Via via che ci si avvicina al periodo di freddo, con temperature più basse a seconda di dove ci si trova in Italia, ritorna la necessità del riscaldamento e del tenere la casa a caldo: alcuni si chiedono se si può fare senza il gas e se si può risparmiare in modi alternativi: ecco di cosa si tratta.
Il primo aspetto da considerare riguarda quello della sicurezza, è infatti doveroso premettere che è opportuno ed importante rivolgersi agli esperti del settore e agli specialisti per avere informazioni, chiarimenti e indicazioni da seguire, quando si parla di argomenti come quello del riscaldamento e dell’uso in sicurezza di strumenti in casa.
Rispetto al periodo del freddo, ci sono case che hanno l’impianto centralizzato, altre che hanno il riscaldamento autonomo, ma possono esserci casi in cui l’interessato potrebbe pensare di munirsi di una stufa senza l’utilizzo del gas.
Vi sono diverse tipologie di stufe, ciascuna con caratteristiche e relativi livelli di consumo.
Riscaldamento in casa e risparmio: senza gas, quali sono le alternative?
Quando si parla di riscaldamento l’attenzione di molti è sempre molto alta, a maggior ragione se tale discorso viene associato a quello dei consumi e del risparmio. L’acquisto eventuale di una stufa dipende dalle esigenze di ciascuno, tenendo ben presente che ogni soluzione porta con sé vantaggi e svantaggi.
Per quel che riguarda le stufe che non funzionano a gas, le prime a venire alla mente sono quelle elettriche, tra le più comuni. Piccole e maneggevoli, si legge su proiezionidiborsa.it, sono utilizzate per lo più per riscaldare in modo veloce un ambiente che non risulta essere troppo ampio.
Vi sono diverse fasce di prezzo, guardando al lato economico della questione, ma in linea di massima i consumi sembrano essere alti. Su proezioniborsa.it, si legge che una stufa da 1000 watt all’ora potrebbe arrivare a costare anche più di un euro ogni 4 ore.
Accanto alle stufe, menzionati sono i termoconvettori, anch’essi alimentati ad elettricità ma usati per risparmiare spazi più ampi; i prezzi sono in media più alti, tra i 50 e 200 circa con un consumo che va tra i 600 watt ed i 2400 watt l’ora in base alla relativa potenza. Ogni 4 ore, il consumo varierebbe tra i 0,5 e i 2,2 euro.
Altre soluzioni riguardano le stufe a pellet, il cui sacchetto da 15 kg costerebbe tra i 4 e i 5 euro e alimenterebbe la stufa per circa 24 ore; in genere costose e la cui installazione richiede, si legge su proieziodiborsa.it, la canna fumaria oltre che attenzione e cura.
Per quanto riguarda le stufe a bioetanolo, alcol altamente combustibile, sembra non essere adatto a riscaldare camere e spazi ampi. I prezzi di queste stufe si aggirano sui 400 euro circa e un litro ha un costo che va, si legge, dai 2,5 ai 4,5 euro.
Al di là di tutto e in ogni caso, si sottolinea nuovamente che è opportuno ed importante fare sempre attenzione all’utilizzo di questi come altri strumenti e di utilizzarli in massima sicurezza onde evitare pericoli ed incidenti.
È importante confrontarsi con gli esperti, rivolgere domande per chiarimenti ed informazioni e seguirne le indicazioni in merito alle condizioni e al relativo corretto utilizzo.
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Bollette aumenti e casa: come risparmiare su riscaldamento e consumi degli elettrodomestici
In questo periodo si parla spesso di bollette, in virtù dei relativi aumenti e rincari: non tutti sanno quali sono le cause dell’aumento e quali i bonus a cui si potrebbe accedere, qualora spetti e in base a determinate condizioni.
Proprio in virtù di tale soluzione, provare adottare soluzioni per risparmiare ulteriormente sul riscaldamento può rappresentare una possibilità molto importante, così come provare a ridurre i consumi, giorno per giorno, degli elettrodomestici. Ecco alcuni pratici consigli per utenze meno salate, bollette che si possono pagare anche online risparmiando tempo e non solo.
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