Tornano i bonus spesa nella maggior parte dei comuni italiani. Una vera e propria manna” dal cielo” per le famiglie bisognose, in seria difficoltà finanziaria.
I bonus spesa tornano d’attualità nella maggior parte dei comuni italiani. Ma soprattutto la bella notizia è che garantiscono fino ad una copertura di 500 euro per i nuclei familiari che vivono situazioni disagiate. Il Covid non è stato solo portatore di una nuvola nera di morte e di contagi, non ha rappresentato solo un cambiamento radicale nelle nostre vite, i cui segni, per quelli che ancora ci sono, rimarranno indelebili. E non parliamo delle cicatrici delle mascherine, quelle degli operatori sanitari costretti a lavorare in turni massacranti, coperti a volte, nei primi mesi, addirittura con le tute dei macellai, in mancanza dei sufficienti presidi di sicurezza.
Bonus spesa per le famiglie disagiate
Per tutti è arrivato un nemico invisibile, subdolo, sconosciuto, da affrontare inermi a mani nude. Le famiglie hanno visto non solo stravolgere la loro esistenza negli affetti e nella libertà di tutti i giorni. I piccoli imprenditori sono finiti allo sbando. In Italia, da Nord a Sud, gli assessorati alle politiche sociali hanno dovuto far fronte con un esercito incredibile di “nuovi poveri”. Parrucchieri, estetisti, ristoratori, baristi, tanti di loro hanno chiuso le serrande e non le hanno più riaperte. Nuclei familiari che prima arrivavano serenamente alla fine del mese, sono dovuti ricorrere, gioco forza, ai pacchi alimentari della Caritas e ai famosi bandi per ottenere i buoni spesa. Eccoli, sono tornati, consentono di acquistare solo prodotti alimentari, farmaci e beni di prima necessità.
In nuovi bonus spesa 2021, che erano tanto attesi, sono finalmente al nastro di partenza. Alla fine non si tratta di contributi nuovi nella loro tipologia, ma rientrano come caratteristiche nelle linee guida dei precedenti programmi di solidarietà alimentare. Per cui il governo Draghi non ha fatto altro che stanziare ulteriori fondi da 500 milioni di euro, come descritto nel DL Sostegni bis.
I fondi nella loro totalità, saranno ripartiti a ogni singolo comune. Spetterà a questi ultimi, secondo un modus operandi sempre indicato dal Governo Centrale, istituire dei bandi ai quali si dovrà rispondere con la propria posizione idonea, al fine di rientrare nei criteri di assegnazione. La ripartizione dei fondi, naturalmente, è legata alla grandezza del territorio e al numero di abitanti.
L’esercito dei nuovi poveri e i bandi dei comuni per ottenere fino a 500 euro di buoni spesa
Per ogni famiglia bisognosa a questo punto sarà fondamentale capire due fattori principali. In primo luogo quali sono i passaggi burocratici, a volte non semplici, per poter compilare la corretta domanda di adesione al bando. In secondo luogo, poi, è necessario, comprendere realmente quali sono i criteri richiesti per “rientrare” nei bonus.
Come noto i bonus spesa, così come in passato, sono diversi a seconda della zona di residenza e possono presentare le modalità di erogazione più svariate. Si passa dal classico voucher fino ad arrivare ad una carta di debito intestata ai beneficiari. I requisiti di accesso invece sono più o meno similari, da comune a comune.
Naturalmente, i requisiti principali riguardano la propria “complessa” condizione economica. Occorre dimostrare di avere subito una notevole riduzione degli introiti familiari, e certamente a fare fede, come spesso accade, è il punteggio Isee.
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Più numerosa è la famiglia, maggiori saranno le esigenze di supporto economico da parte degli enti locali, e naturalmente più congruo sarà il bonus che verrà erogato. Come noto però non potrà superare i 500 euro. Nel contempo va ribadito che, sia i voucher sia la carta prepagata, non possono dare diritto ad acquisti che differiscono da alimenti, farmaci, vestiario per l’infanzia.