Conto corrente: dura la vita di moglie e marito che sono sull’orlo di una crisi…matrimoniale. Difficile andare avanti, come è difficile gestire il denaro in banca quando la serenità è lontana.
Che succede quando la serenità tra moglie e marito è solo un lontano ricordo e l’argomento di discussione riguarda niente poco di meno che…il conto corrente?
La moglie, se non è titolare del conto, può davvero ridurre a zero le risorse economiche della famiglia, prima magari di compiere il passo decisivo della separazione?
E che succede quando, invece, il conto è intestato a entrambi i coniugi? Sono domande frequenti, che di certo rientrano in una casistica che non rappresenta certo una novità sorprendente nel panorama dei rapporti tra coniugi.
Ci sono diritti e doveri, non c’è dubbio, da rispettare in un matrimonio, da parte di entrambi, sia che il conto, pomo della discordia, sian intestato solo all’uomo, ragione in più se il denaro arriva da una “situazione cointestata”.
Prima di tutto bisogna tenere in considerazione il regime con il quale è stato instaurato il rapporto matrimoniale. Se non si tratta di comunione dei beni, come accade in alcuni casi, non può esistere nessun rapporto tra il conto corrente del marito e la moglie. E quest’ultima non può in alcun modo interagire in modo autonomo sui beni del coniuge. La donna ha solito diritto a un assegno di mantenimento in caso di separazione, ma anche qui occorre capire se la moglie in questione non possiede indipendenza economica.
In caso di comunione di beni, lo dice il concetto stesso racchiuso nel regime matrimoniale, si divide tutto al 50%, sia per quanto riguarda un conto co intestato, sia per quanto riguarda gli eventuali beni che appartengono alla famiglia. La moglie non ha diritto perciò di svuotare il conto se non fino alla metà, e nel caso la sua azione si spinga oltre, qualsiasi giudice la obbligherà a restituire il resto.
Se il conto appartiene solo al marito, per la banca, anche in caso di comunione di beni, solo lui può agire sul suo conto. Ma chiaramente se il rapporto tra i coniugi è sereno, l’uomo potrà permettere alla moglie di fare prelievi con il bancomat. Oppure potrà farla interagire con una delega, temporanea o definitiva, che potrebbe rivelarsi fondamentale in caso di assenza continuativa dell’uomo da casa. In ogni caso è sempre il marito a dover provvedere alle necessità della moglie, anche nel caso in cui il conto sia intestato solo a lui.
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Se si prevede che il matrimonio sia giunto alla fine, bisogna fare attenzione, perché anche se a lavorare è solo il marito e i soldi sul conto corrente non sono suoi, a breve gli toccherà corrispondere una parte a beneficio dell’ex moglie. Di solito in questi casi, si cerca di svuotare il conto in modo che non risulti niente da dividere, ma quest’operazione non sempre è consigliata.
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