In Italia sta per partire la terza ondata della somministrazione del vaccino covid-19. Il ministero della salute lo ha annunciato venerdì scorso.
Il governo ha approvato giovedì un decreto per l’ulteriore riapertura dei locali del mondo della cultura, dello sport e della vita notturna, con effetto da lunedì 11 ottobre. L’esecutivo guidato da Mario Draghi ha imposto di usare il Green Pass nei luoghi di lavoro sia pubblici che privati, pena multe salate per chi non rispetta le linee guida.
Cinema e teatri, inoltre, possono essere riempiti al 100%, mentre gli stadi e gli impianti sportivi potranno funzionare al 75% all’aperto e al 60% al chiuso. I locali notturni, le discoteche e le balere possono finalmente riaprire, dopo una chiusura di oltre un anno e mezzo, con una capienza massima del 50% al chiuso e del 75% all’aperto.
Vaccino covid-19, verso la terza dose: chi deve farla?
Rivolgendosi venerdì al B20 International Business Summit, il premier italiano Mario Draghi ha affermato che, grazie ai vaccini, la fine della pandemia è ormai in vista. Quello stesso giorno, il governo ha dato il via libera al richiamo della terza dose per gli over 60 e le persone fragili.
La decisione è stata presa dopo il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Che ha affermato che il richiamo potrebbe essere somministrato alle persone di età superiore ai 60 anni e a chiunque sia considerato “fragile”, indipendentemente dall’età. A condizione che siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento loro ciclo di vaccinazione primaria.
La notizia arriva dopo che l’Italia ha iniziato a somministrare la terza dose di vaccino covid-19 alla fine di settembre alle persone più vulnerabili, come i malati di cancro e coloro che hanno subito un trapianto, gli over 80 e i residenti/personale delle case di cura.
La campagna vaccinale in Italia: i dati
La decisione di ampliare la campagna vaccinale è arrivata lo stesso giorno in cui il governo ha annunciato che in Italia ci sono ancora circa 8,4 milioni di persone che devono ancora ricevere anche la prima dose. Parliamo del 15% della popolazione vaccinabile di età superiore ai 12 anni.
Questi dati, presentati dal commissario generale italiano per il coronavirus Francesco Paolo Figliuolo, mostrano che ci sono 2,9 milioni di persone non vaccinate di età pari o superiore a 50 anni. Poi 3,9 milioni non vaccinati nella fascia di età 20-49. E 1,4 milioni di non vaccinati di età compresa tra 12 e 19 anni.
Ma non tutti i dati sono negativi. Infatti, ci sono 43 milioni di persone in Italia completamente vaccinate e i ricoveri a causa del virus covid-19 sono in costante calo dall’inizio dell’estate.
Vaccino covid-19 come quello dell’influenza? parla l’esperto
In molti si stanno chiedendo se il vaccino anti covid-19 diventerà come quello che si fa annualmente contro l’influenza. A rispondere a questo quesito ci ha pensato Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano.
“Il vaccino sarà riproposto di anno per le categorie a rischio – ha detto il virologo – Dopo dei mesi c’è un calo percentuale della copertura – continua – che comunque garantisce una certa protezione”.
Per questo motivo, sostiene il virologo, è importante aspettare e valutare come vanno i mesi invernali prima di decidere di valutare una vaccinazione generale per tutti quanti. “Però si è iniziato a fare la terza dose per i più fragili – afferma – e in più si sta pianificando la vaccinazione di richiamo per i più anziani”.
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“Per ora stiamo proteggendo loro e gli operatori sanitari che sono in prima linea – ha detto Pregliasco – Penso che poi la vaccinazione verrà riproposta di anno in anno come quella influenzale per le categorie a rischio”.