A che punto è la delicata situazione del green pass in Italia? E soprattutto quanti sono oggi i lavoratori italiani che non si sono sottoposti alle prime due fondamentali somministrazioni?
Chiamatela pure l’ora X del Green Pass. Il 15 ottobre è stata di certo una data storica. E verrà ricordata per una serie di importanti motivazioni.
E di certo va tenuta a mente anche per le conseguenze che di certo verranno alla luce per i forti contenuti a cui essa è legata.
Stiamo parlando del giorno fatidico in cui Governo e Ministero della Salute hanno deciso ufficialmente che la documentazione che oggi attesta l’avvenuta doppia somministrazione si rende obbligatoria. Tutta la categoria dei lavoratori italiani deve esibirla prima di recarsi nelle aziende, pubbliche o private.
Green Pass: dal 15 ottobre è obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, cosa succederà adesso?
Ma, la domanda è legittima, sarebbe importante sapere, a questo punto, quanti sono effettivamente gli italiani che si sono vaccinati e soprattutto quanti lavoratori sono in possesso del Green Pass.
E soprattutto, ad oggi, quanti ne sono sprovvisti? Come noto il Governo rilascia l’importante documento, che permette di accedere in tutti i luoghi di lavoro, negli uffici delle pubbliche amministrazioni, nei cinema, nei teatri, solo dopo la vaccinazione.
Oppure esiste la necessità di un tampone da effettuare 48-72 ore prima, che attesta le nostre buone condizioni di salute e non la presenza del virus.
Gli effetti dell’azione del Governo si erano già avvertiti con i duri scontri di Roma e Milano nei giorni scorsi. Ben prima della fatidica decisione, che comunque era stata annunciata. La tensione, come ricordiamo, aveva toccato l’acme quando un gruppo di “No Green Pass” aveva aggredito medici e infermieri del pronto soccorso del Policlinico di Roma, con addirittura una donna, operatrice sanitaria nel pieno delle sue funzioni, colpita in testa da bottigliate. La strada dell’obbligatorietà per il Green Pass non ha certo modificato il complesso quadro di una Italia dove coloro che rifiutano il vaccino non sono certo una piccola frangia.
Green Pass: l’esercito dei No Vax e la caccia al tampone
Ma intanto, gioco forza, non avere la possibilità di un libero movimento, privi per scelta del Green Pass, obbligherebbe a un tampone almeno ogni 3 giorni.
Con conseguenze di non poco conto dal punto di vista economico anche per un menàge familiare. La caccia al tampone è ufficialmente scattata per chi non intende cambiare idea sul vaccino. Ma occorre anche capire quali potrebbero essere le conseguenze per le attività produttive, dal momento che molti lavoratori, sprovvisti del fondamentale documento, potrebbero essere costretti a rimanere a casa.
Nella Sanità, esiste invece già da mesi una legge, che obbliga infermieri e Oss a vaccinarsi. La loro presenza costante accanto ai soggetti fragili non ha lasciato scelta.
E sono già scattate migliaia di sospensioni dal proprio posto di lavoro, nonché anche il congelamento degli stipendi, per i i professionisti della salute che hanno deciso di non sottoporsi alle somministrazioni.
Che succederà nelle altre categorie lavorative? Ci saranno altre manifestazioni di protesta? Non possiamo escluderlo di certo.
Quanti sono, numeri alla mano, i non vaccinati?
Ad oggi, riportiamo fedelmente i dati del Governo, “sono 43.640.856 le persone vaccinate, ossia il 73,65% della popolazione, mentre il 4,07% è in attesa di seconda dose.
Tutto questo trova conforto se si tiene presente solo la platea degli over 12, oggetto della campagna vaccinale. L’analisi viene effettuata rispetto alla platea individuata dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. E così percentuale di almeno parzialmente protetti arriva a essere del 85,26%. Mentre l’80,80% risulta completamente vaccinato”.
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A questo punto, in base a questi dati, non è difficile capire quanti sono effettivamente, in percentuale, gli italiani non vaccinati. Siamo a una cifra che si aggira intorno al 15%, ma in questo caso ci riferiamo agli over 12. Sarebbe invece importante capire a che numeri arriviamo per quanto riguarda i lavoratori che non sono in possesso di Green Pass. E soprattutto, a questo punto, è lecito preoccuparsi. Cosa succederà con le assenze di personale privo di Green Pass e quindi non vaccinato, nella sanità, nelle corsie degli ospedali? E quindi cosa succederà con la penuria di personale negli altri settori chiave del Paese? Chi non è in possesso del documento di vaccinazione, perché non si è sottoposto alle somministrazioni, così come negli altri luoghi di lavoro, resterà a casa? Tutto questo potrebbe causare davvero una paralisi del sistema? Se pensiamo, nel caso degli infermieri, categoria fondamentale per la salute dei cittadini, che ad oggi mancano 63.000 professionisti all’appello, che succederà quando a questi si uniranno, giorno per giorni, i sospesi dal lavoro?