Un rimborso spese, in tempi così difficili e bui, per chi è costretto a sostenere ingenti spese per familiari affetti da disabilità, può rappresentare una vera e propria manna dal cielo.
Sostenere sulle proprie spalle “il macigno” di un familiare disabile non è affatto semplice. Oltre alle costanti preoccupazioni e allo stress che la malattia cronica di una persona cara comporta, ci sono le spese quotidiane da affrontare, come i farmaci, gli spostamenti, le visite mediche, l’assistenza di un infermiere domiciliare.
A volte si palesa la necessità della costante presenza di personale specializzato, che si occupi per ore della persona a noi cara. Soprattutto quando quest’ultima non è in grado, a causa di patologie fisiche o peggio ancora mentali, di agire o a comportarsi con autonomia.
Tutto quello che c’è da sapere per chi sostiene economicamente un familiare affetto da disabilità
Pochi forse sanno, ad esempio che, nel caso di un parente affetto di morbo di alzheimer, possiamo addirittura chiedere il pensionamento anticipato, se dimostriamo di doverci occupare in pianta stabile e direttamente di una persona che riversa in condizioni così complesse. Esistono inoltre agevolazioni per l’acquisto di un’auto, se saremo in grado di dimostrare che la vettura ci occorre per spostamenti legati a percorsi sanitari continuativi, terapie, acquisto di farmaci, per occuparci di un familiare che necessita di cure costanti e quotidiane.
Ma oggi vorremmo parlarvi della legge 104 e della possibilità di richiedere un rimborso di 399 euro. Questa normativa, legata alla particolare condizione di persone disabili, fa riferimento alle spese sostenute per addetti all’assistenza, come nel caso delle badanti, per persone non autosufficienti. Finalmente è possibile recuperare, almeno in parte, le ingenti spese sostenute. La legge 104, appunto, include una serie di importanti agevolazioni per i portatori di handicap e si occupa nello specifico di assistenza, integrazione sociale e diritti dei disabili.
In particolare, le spese sostenute per il personale addetto all’assistenza dei nostri malati, sono detraibili fino al 19%. Pertanto se assumiamo una badante per un familiare disabile, si potrà usufruire di una detrazione pari al 19% su un importo massimo di 2.100 euro. Il rimborso si rende possibile anche quando a occuparsi dei nostri cari non è solo una persona singola. Ma accade che il disabile è in cura presso una casa di riposo specializzata. Oppure le sue condizioni quotidiane sono gestite da una cooperativa di servizi.
Rimborso legge 104: come ottenere fino a 399 euro
Nel caso di una casa di riposo, però, la burocrazia italiana richiede una specifica documentazione.
Quest’ultima dovrà certificare, separatamente, i corrispettivi che si riferiscono all’assistenza e quelli riguardanti altri tipi di prestazioni.
Stiamo parlando sempre di un rimborso che può arrivare a 399 euro. Bisogna sempre fare riferimento a una cifra base di spesa che non deve superare i 2100 euro.
Menzioniamo sempre il fatto che chi richiede tali agevolazioni deve avere un reddito annuo che non supera i 40mila euro.
Sono incluse nel “progetto” tutte quelle persone affette da gravi disabilità, che includono patologie che mettono nella condizione i soggetti di non essere in grado di alimentarsi da sole.
Oppure soggetti che non sono nelle condizioni di deambulare, di vestirsi, di provvedere all’igiene personale. Nonché stiamo parlando di malati che hanno bisogno di sorveglianza continua.
LEGGI ANCHE >>> Perché sono aumentate le bollette? I motivi del rincaro di luce e gas
E’ possibile recuperare parte delle spese sostenute anche quando dimostriamo di fatto di esserci occupati economicamente di un nostro caro o congiunto. Ciò è possibile anche se quest’ultimo non è nostro carico. Nel caso in cui, ad esempio, ci sono più fratelli e sorelle a prendersi cura di una anziana madre non autosufficiente, lo Stato deciderà che il rimborso va ripartito tra tutti loro.